Negli ultimi anni, l’uso dei cellulari in classe è diventato uno dei temi più dibattuti nel mondo della scuola. Tra distrazioni, calo dell’attenzione e difficoltà nel mantenere un ambiente di studio sereno, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di intervenire con misure più rigide. Il ministro Giuseppe Valditara ha recentemente firmato una nuova circolare che conferma il divieto di utilizzo dei telefoni cellulari durante le lezioni.
Stop cellulari in classe alle scuole superiori: la nuova circolare del ministro Valditara
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha recentemente emanato una nuova circolare che estende il divieto di utilizzo dei telefoni cellulari durante le lezioni nelle scuole superiori, rafforzando così il provvedimento introdotto lo scorso anno. L’obiettivo è migliorare la concentrazione degli studenti e la qualità dell’apprendimento in aula.
Il divieto, che fino a oggi riguardava solo gli studenti fino ai 14 anni, viene ora applicato anche agli alunni del secondo ciclo scolastico. Con una nota inviata ai dirigenti delle scuole superiori, il ministro ha stabilito il divieto dell’uso del cellulare non solo durante le attività didattiche, ma per tutta la durata dell’orario scolastico.
Chi viola il divieto rischia sanzioni disciplinari, mentre ogni scuola deciderà come far rispettare la norma. Valditara definisce questa misura “necessaria e urgente“, basandosi su studi che evidenziano i rischi legati all’uso eccessivo dello smartphone, come disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, problemi sociali, dipendenza e cali nel rendimento scolastico. Questi effetti sono confermati da ricerche di organizzazioni come OCSE, OMS e Istituto Superiore di Sanità.
“Sull’argomento sono sempre più numerosi gli studi, così come risulta una sempre maggiore attenzione da parte degli organismi internazionali e delle istituzioni sanitarie sulla necessità di adottare politiche in grado di contrastare i preoccupanti fenomeni che tali ricerche mettono in luce. In proposito, appare utile richiamare uno studio dell’OCSE condotto nel 2024, ‘From decline to revival: Policies to unlock human capital and productivity’, i cui risultati evidenziano gli effetti negativi dell’uso di smartphone e social media sul rendimento scolastico”, si afferma nella circolare.
L’uso del cellulare resterà consentito solo in casi particolari, come previsto dai Piani Educativi Individualizzati o per necessità personali giustificate, oltre che per attività didattiche specifiche nei settori tecnologici.
“Anche l’Istituto superiore di sanità afferma che, tra le dipendenze comportamentali, l’uso problematico dello smartphone colpisce oltre il 25% degli adolescenti, con effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni, e, nel Rapporto ISTISAN 23-25, evidenzia che, nella fascia di età compresa tra i 14 e i 17 anni, la dipendenza dai social media è associata a un peggiore rendimento scolastico rispetto a chi non ne è dipendente. Sulla base di tali evidenze, sono sempre più numerosi i Paesi che, nell’ottica di migliorare i processi di apprendimento e di ridurre il tempo complessivo di connessione dei giovani alla rete, hanno introdotto o stanno introducendo misure per limitare, e in diversi casi proibire del tutto, l’uso dello smartphone in ambito scolastico”, viene aggiunto.
Uso dei cellulari a scuola: le eccezioni previste per studenti con bisogni educativi speciali e attività didattiche specifiche
È stato chiarito che l’uso del telefono cellulare sarà sempre consentito nei casi in cui sia previsto dal Piano Educativo Individualizzato o dal Piano Didattico Personalizzato, a supporto degli studenti con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento, oppure per motivi personali giustificati. Inoltre, l’utilizzo del cellulare resterà autorizzato quando, in base al progetto formativo adottato dalla scuola, risulti strettamente funzionale allo svolgimento efficace delle attività didattiche nei particolari indirizzi tecnici dedicati all’informatica e alle telecomunicazioni.
Per finalità esclusivamente didattiche, viene confermato l’impiego di altri dispositivi tecnologici e digitali, come pc, tablet e lavagne elettroniche, utilizzati secondo le modalità programmate dalle scuole nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa. In questo contesto, le istituzioni scolastiche sono invitate a sfruttare al meglio le potenzialità degli strumenti digitali, ormai ampiamente diffusi grazie ai significativi investimenti realizzati negli ultimi anni, al fine di migliorare la qualità dell’insegnamento e favorire l’apprendimento.