> > Su Sky Tg24 "Generazione sottovoce", sei ritratti di neodiplomati

Su Sky Tg24 "Generazione sottovoce", sei ritratti di neodiplomati

Milano, 8 set. (askanews) – Dal 9 settembre SkyTg24 manda in onda ogni martedì “Generazione sottovoce”, una serie di sei interviste a giovani appena diplomati che raccontano le proprie storie di ragazzi che, pur tra ostacoli personali e contesti difficili, hanno scelto di non mollare e si stanno affacciando alla vita adulta provando a costruire il proprio futuro.

Sei degli oltre 1.900 studenti di 22 scuole lombarde raggiunti da Azionamenti, progetto della Fondazione Cariplo di contrasto all’abbandono scolastico.

“Siamo una società che invecchia – ha osservato Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo – e quindi non possiamo permetterci, in particolare in questo periodo storico, di perdere ragazzi, che sono un elemento fondamentale del nostro futuro. È fondamentale riuscire a ingaggiare questi ragazzi perché ci sono delle difficoltà oggettive, ma credo ci siano delle possibilità per tutti, siamo un mondo dove c’è un bisogno di forza lavoro gigantesco”.

Attraverso il coinvolgimento di professionisti, esperti e realtà specializzate, il progetto ha portato nelle scuole idee, strumenti e stimoli per aiutare i ragazzi a trovare la propria strada.

“I giovani di oggi – ha aggiunto Camilla Andreazza, program officer Fondazione Cariplo e referente Azionamenti – sono un po’ tutti accomunati da una serie di ansie, di paure, rispetto a quelle che possono essere le loro proiezioni nel futuro, un po’ perché da una parte le possibilità sono tantissime, ma dall’altra parte riuscire ad individuare quella che può essere la propria strada e anche ad accettare dei fallimenti nel momento in cui quella strada non va bene, non è sempre facile”.

Situazioni in cui molto dipende anche dagli adulti, chiamati ad andare oltre i voti e i pregiudizi.

“Quest’anno – racconta Matilde Zuccati, prossima studentessa di design a La Sapienza – ho finito il percorso di studi al liceo scientifico Fermi di Mantova. Non era esattamente la mia scuola, infatti ho avuto un andamento abbastanza traballante, fatto di alti e bassi, sono molto contenta effettivamente di essere riuscita finire tutti i cinque anni. Ho appena fatto il talk per entrare a design, sono stata ammessa e mi trasferirò a Roma”.

Storie non eccezionali, ma all’interno delle quali tutti i giovani si possono rispecchiare per aiutare il milione e 300 mila ragazzi che in Italia non studiano e non lavorano a prendere in mano la propria vita.