Milano, 10 nov. (askanews) – Milanesi in fila per vedere i tre grandi maestri di Spagna: nonostante il freddo sia già arrivato nel capoluogo meneghino, la passione per l’arte scalda come il fuoco. Tanto più che dal primo novembre è in esposizione anche il “Bacchanale”, massiccia scenografia teatrale realizzata da Salvador Dalì nel 1939 per l’omonimo balletto ed esposta per la prima volta in Italia.
La mostra è un evento e un momento di riflessione. Oltre 200 opere che raccontano tre personalità uniche, tre sguardi indipendenti e innovativi, un’eredità comune che ha segnato in modo indelebile l’arte moderna, generando simboli, forme e linguaggi che ancora oggi influenzano la cultura visiva contemporanea. “I Tre Grandi di Spagna: tre visioni, un’eredità. Pablo Picasso, Joan Mirò e Salvador Dalì”, è ospitata alla Fabbrica del Vapore di Milano (dal 25 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026).
Curatore Joan Abellò, con Vittoria Mainoldi e Carlota Muinos. Tra i pezzi di maggior pregio una serie importantissima all’interno del corpus di Picasso: la Suite Vollard. Ma – dice Mainoldi – “è singolare come Picasso, Miro e Dalì abbiano scelto i più diversi materiali con cui esprimere la propria arte. Non è solo pittura, scultura, incisione, che sono le tre arti principali, c’è la ceramica, c’è il teatro, la collaborazione con artisti del mondo della musica, della pubblicità” e altro ancora.
Il percorso espositivo – diviso in cinque sezioni – ripercorre le tappe fondamentali della storia di Picasso, Mirò e Dalì a cominciare della loro formazione, il fermento culturale della Catalogna – terra d’origine per Mirò e Dalì e di iniziazione artistica per Picasso – e l’influenza decisiva esercitata dai movimenti del Modernismo e del Noucentisme.