Telefonata di Macron a Trump:" Sono preoccupato per Gerusalemme capitale"

Colloquio telefonico tra il presidente americano Trump e Macron per discutere della questione irachena e di Gerusalemme possibile capitale israeliana

Telefonata di Macron a Trump, nella quale ha manifestato la sua perplessità sulla concreta possibilità che gli Stati Uniti accettino Gerusalemme come capitale d’Israele.

Macron ha dichiarato in un comunicato che la questione di Gerusalemme deve essere affrontata e risolta, nell’ambito delle mediazioni di pace tra Israele e Palestina.

La preoccupazione di Macron è dovuta alla possibilità che il sistema di difesa israeliano decida di attuare una rivolta violenta palestinese in Israele. Infatti negli ultimi giorni si sono riuniti la polizia israeliana, lo Shin Bet e il comando centrale dell’esercito, per discutere sulla questione e per trovare delle soluzioni rapide e possibilmente indolori.

Trump sembra però deciso a spostare l’ambasciata Usa in Israele, ma ha rimandato di qualche giorno la questione come confermato dal suo portavoce Hogan Gidley, che ha dichiarato che la decisione finale sarà comunicata presto alla stampa.

Nella telefonata tra i due presidenti si è discusso anche dell’incontro tra il presidente Macron e il primo ministro del governo regionale del Kurdistan Barzani. Macron e Trump hanno concordato sulla necessità di collaborare per preservare la stabilità politica e sociale in Iraq.

La telefonata di Macron a Trump: i rapporti tra i due leader

La telefonata di Macron a Trump è l’ennesimo capitolo del rapporto tra i due leader che, fin dall’inizio del mandato del presidente francese, sono sembrati abbastanza controversi. Ma ultimamente qualcosa sta cambiando, come dimostra la questione della Siria di qualche settimana fa.

Infatti entrambi avevano affermato di essere d’accordo sull’importanza del processo di Ginevra sostenuto dall’Onu per risolvere la questione politica in Siria, e avevano anche concordato sulla volontà di migliorare la situazione politica in Iraq.

Un altro esempio significativo si era visto quando Trump era andato in visita per un paio di giorni a Parigi dal presidente Macron, in occasione della festa nazionale francese del 14 luglio scorso. In quella occasione avevano discusso della lotta al terrorismo all’Eliseo e avevano anche affrontato il tema del cambiamento climatico e del commercio internazionale.

Su questi temi si era evidenziato, nel G7 a Taormina, una diversità di vedute tra Usa ed Europa, ma comunque Trump si era mostrato possibilista all’ipotesi di trovare un accordo.

L’invito di Macron era sembrato finalizzato a uscire dall’ombra della Merkel e alla volontà di proporsi come uno statista che ha la capacità di avere rapporti costruttivi sia con Trump che con Putin.

Ma come dicevamo prima, tra i due in passato vi era stata qualche polemica e frecciatina. In particolare Macron aveva dichiarato più volte che, nonostante la volontà di trovare punti di accordo con Trump, non avrebbe cambiato idea su questioni importanti, come aveva dimostrato il 19 settembre in occasione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite.

Durante quell’assemblea, Macron aveva detto che avrebbe voluto riportare al tavolo dei negoziati la Corea del Nord, mentre Trump aveva ribadito la volontà di distruggerla nel caso in cui avesse continuato con la minaccia nucleare.

La telefonata sulla questione di Gerusalemme rappresenta solo l’ultimo capitolo del rapporto tra i due, che in futuro potrebbe riservare delle sorprese sia nel bene che nel male.