Lucrezia Ciotti La morte improvvisa del figlio alle cascate del Dardagna ha gettato nel dolore profondo il padre e tutta la famiglia, oltre che la comunità. Il dolore più grande si è concentrato nel cuore del padre, che, sopraffatto dalla perdita del figlio, ha compiuto un gesto estremo.
Tragedia alle cascate del Dardagna: perde il figlio, il padre compie un gesto estremo
Dramma nel dramma a Fanano, in località Madonna dell’Acero: Aurelio e Fabio Marchioni, padre e figlio originari di Sestola, sono deceduti ieri in circostanze tragiche nei pressi delle cascate del torrente Dardagna.
Martedì 8 luglio, intorno alle 16:30, Fabio Marchioni, 36 anni, ha perso la vita a seguito di un tuffo fatale nelle acque del torrente Dardagna, situato al confine tra le province di Modena e Bologna. Secondo le indagini dei carabinieri, la dinamica è chiara: il giovane si sarebbe gettato da un punto panoramico delle rinomate cascate, ma l’impatto con le rocce sottostanti gli ha causato un trauma cranico letale. Quando l’uomo ha riconosciuto il corpo senza vita del figlio, non ha retto al dolore e si è lanciato dal ponte, a poca distanza dal punto in cui il giovane era morto poco prima.
L’allarme è scattato nel primo pomeriggio, quando alcuni turisti inglesi hanno assistito alla caduta di un uomo nel vuoto e hanno immediatamente chiamato i soccorsi.
Il padre si uccide dopo aver appreso della morte del figlio. Chi era l’uomo
Il padre, Aurelio Marchioni, 68 anni, era un noto albergatore e titolare dell’Hotel del Corso a Sestola. Appresa la notizia della morte del figlio, si è allontanato senza dare più notizie di sé. Il suo corpo è stato ritrovato nella notte, sempre dai pompieri, sotto lo stesso ponte. In segno di lutto, il Comune di Sestola ha annunciato il rinvio di alcuni eventi previsti per il fine settimana.