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Trump rifiuta i missili Tomahawk per l'Ucraina: ecco perché

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Il Presidente degli Stati Uniti ha respinto la richiesta dell'Ucraina per l'invio di missili Tomahawk, mentre infuria la battaglia per il controllo di Pokrovsk.

In un momento critico per il conflitto in Ucraina, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiarito la sua posizione riguardo alla richiesta di missili Tomahawk da parte di Kiev. Durante un volo di ritorno da un viaggio in Florida, Trump ha affermato: “No, in questo momento non forniremo tali missili”.

Questa decisione segna un netto rifiuto della domanda ucraina di armi a lungo raggio, fondamentali per colpire obiettivi strategici in Russia.

Kiev ha da tempo chiesto l’invio di questi missili, convinta che la loro portata di circa 1.600 chilometri possa cambiare le sorti della guerra. Tuttavia, Trump ha ribadito che non intende farsi coinvolgere nelle dinamiche europee che riguardano il conflitto, affermando: “Noi non c’entriamo”.

Il contesto della guerra in Ucraina

Le forze ucraine sono immerse in una lotta per difendere la città di Pokrovsk, un importante nodo logistico nel Donetsk. Trump ha commentato la difficile situazione di Mosca, notando che il presidente russo, Vladimir Putin, ha subito pesanti perdite, stimando addirittura un milione di soldati. Questo scenario rende ancora più complessa la richiesta di armi avanzate da parte dell’Ucraina.

L’incontro tra Trump e Zelensky

La questione dei missili è emersa anche durante un incontro recente tra Trump e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, alla Casa Bianca. Durante il colloquio, Zelensky ha insistito sull’importanza di poter colpire le installazioni energetiche russe, ma Trump ha espresso preoccupazione per la sicurezza degli Stati Uniti, affermando che non vogliamo cedere ciò di cui abbiamo bisogno per proteggere il nostro Paese.

Questo scambio ha preceduto una conversazione telefonica tra Trump e Putin, in cui il leader russo ha avvertito che l’uso dei Tomahawk potrebbe danneggiare gravemente le relazioni tra Stati Uniti e Russia. Secondo le valutazioni del Pentagono, la fornitura di missili non avrebbe compromesso le scorte americane, ma la decisione finale spetta sempre alla Casa Bianca.

L’importanza strategica di Pokrovsk

La battaglia per Pokrovsk è cruciale non solo per l’Ucraina ma anche per la Russia, che mira a conquistare la città per ottenere il controllo totale della regione orientale del paese. Trump ha suggerito che la guerra sia stata ereditata da Biden, affermando che, se fosse stato presidente, questa situazione non si sarebbe verificata: “Putin stesso ha detto che non sarebbe mai accaduto”.

Le vittorie ucraine sul campo

Nonostante il diniego di Trump, Zelensky ha riportato notizie incoraggianti dalle forze ucraine che operano a Pokrovsk. Secondo le dichiarazioni del presidente, ci sono stati progressi significativi nella distruzione delle truppe russe, grazie anche alle operazioni delle unità specializzate. Zelensky ha espresso la sua gratitudine alle forze armate e ai servizi di sicurezza per le loro azioni, sottolineando che l’uso di droni e missili ucraini sta diventando sempre più efficace contro l’invasore russo.

La risposta di Trump alla richiesta di missili Tomahawk segna un’importante decisione nel contesto geopolitico attuale. La situazione a Pokrovsk e le dinamiche tra Stati Uniti e Russia rimangono delicate e in continua evoluzione, con ripercussioni che potrebbero influenzare il futuro della guerra e delle relazioni internazionali.