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Il 18 settembre 2023 ha segnato un’importante iniziativa dell’Ucraina, finalizzata al recupero e al rispetto dei propri soldati caduti. Questo evento ha rappresentato un raro momento di cooperazione tra Ucraina e Russia, nonostante i negoziati di pace non abbiano registrato progressi significativi. Il quartier generale per la gestione dei prigionieri di guerra ha comunicato che gli ufficiali stanno conducendo le necessarie analisi per identificare i corpi nel minor tempo possibile.
Lo scambio di salme segue una serie di operazioni umanitarie, tra cui il recente trasferimento di 146 prigionieri da ciascuna parte avvenuto ad agosto. Tali iniziative, insieme agli accordi per il rimpatrio dei caduti, rappresentano i pochi successi concreti emersi dai colloqui di Istanbul, tenutisi tra maggio e luglio scorsi.
Mobilitazione in Italia
Parallelamente, l’Italia si prepara a una giornata di mobilitazione senza precedenti fissata per il 22 settembre. Questo evento, organizzato dall’Unione Sindacale di Base (USB) con l’invito a “Blocchiamo tutto”, mira a esprimere solidarietà verso il popolo di Gaza e a chiedere la rottura delle relazioni con quello che l’USB definisce un «Stato terrorista». Si richiede inoltre di interrompere la corsa al riarmo e di sostenere la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla.
Obiettivi della mobilitazione
USB intende mobilitare non solo i lavoratori, ma anche studenti e cittadini, coinvolgendo settori pubblici e privati. La giornata di sciopero interesserà i trasporti, la scuola, la logistica e molti altri settori, con l’obiettivo di fermare bus, metro e treni in diverse città. Le autorità stanno già avvisando dei potenziali disagi, soprattutto nel trasporto pubblico, mentre le piazze si riempiranno di manifestanti che intendono far sentire la loro voce.
Richieste e reazioni
USB ha lanciato un appello a tutti coloro che finora sono rimasti in silenzio, invitandoli a partecipare attivamente. Le richieste includono sanzioni e l’embargo nei confronti di Israele, oltre a un fermo invito a porre fine a qualsiasi forma di complicità da parte dei governi occidentali. Città come Milano, Roma, Napoli, Torino e molte altre sono già pronte a ospitare manifestazioni, con incontri programmati in luoghi simbolici.
Contesto più ampio
Questa mobilitazione radicale si inserisce in un contesto politico e sindacale più ampio, dove si sono già registrate altre iniziative di protesta. Anche la CGIL ha indetto una giornata di mobilitazione per il 19 settembre, con ore di sciopero da parte di alcune categorie, chiedendo la sospensione degli accordi commerciali con Israele e una fine dell’escalation militare. Tuttavia, USB sta spingendo per un’azione molto più incisiva, mirando a un blocco totale dei servizi, pur mantenendo le normative legali.
La posta in gioco è alta, con l’intento di fermare le relazioni economiche e diplomatiche con Israele e di portare la questione palestinese al centro del dibattito pubblico. Gli organizzatori sperano che questo sciopero possa rappresentare un punto di svolta, rompendo le barriere e avviando un cambiamento significativo.