L’uguaglianza di genere: un’illusione da sfatare
La percezione che l’uguaglianza di genere sia stata raggiunta è una delle più grandi illusioni del nostro tempo. I dati dimostrano che la disparità di genere persiste in molti settori, dall’occupazione ai salari, fino ai ruoli di leadership.
Secondo il World Economic Forum, a livello globale, ci vorranno oltre 135 anni per raggiungere la parità di genere nel mercato del lavoro.
In Italia, la situazione è ancor più allarmante: le donne guadagnano in media il 20% in meno degli uomini, e solo il 28% dei ruoli dirigenziali è occupato da donne.
Queste statistiche non sono solo numeri: rappresentano vite reali, opportunità perdute e talenti inespresso. Nonostante ciò, continuano a essere promosse campagne che esaltano i progressi, ignorando il fatto che la strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa.
La realtà è meno politically correct: le politiche di parità di genere spesso si limitano a dichiarazioni di intenti, senza un’applicazione concreta. Le aziende si riempiono la bocca di “diversità” e “inclusione”, mentre nei fatti perpetuano strutture patriarcali ben radicate. Le quote rosa, tanto discusse, non sono la soluzione, ma piuttosto un palliativo che non affronta il problema alla radice.
È ora di guardare in faccia la realtà: l’uguaglianza di genere è un obiettivo ancora lontano. La società deve interrogarsi su come può davvero supportare il cambiamento, invece di accontentarsi delle apparenze. È fondamentale un pensiero critico: non lasciarsi ingannare dalle belle parole e dai dati che non raccontano l’intera storia.