Un piano Ue per pagare il gas russo senza violare le sanzioni

La exit strategy dei Ventisettee e il piano dell'Ue per pagare il gas russo senza violare le sanzioni di cui la stessa Unione è stata ideatrice

Esiste un vero e proprio piano Ue per pagare il gas russo senza violare le sanzioni, una soluzione che a ben vedere sa un po’ di controsenso, a contare che l’ente sanzionatore e l’ente eventualmente sanzionato sono gli stessi.

Il dato è che Bruxelles sta studiando un modo per aggirare le sanzioni che sempre Bruxelles ha ideato e stabilito, anche se in maniera collegiale e concertata con Usa, Regno Unito e paesi afferenti al si all’Onu contro la Russia di Vladimir Putin

Il piano Ue per pagare il gas russo 

La notizia, battuta dalle agenzie in queste ore, è che l’Unione Europea è al lavoro per aggiornare le linee guida per permettere alle aziende di pagare il gas alla Russia senza violare le sanzioni.

Il primo distinguo, anche se “peloso”, è questo: si parla di aziende e non di stati. Il primo incontro di carattere esplorativo si sarebbe tenuto nella giornata di venerdì 13 maggio, una sorta di “giro d’orizzonte con i delegati dei Paesi membri”, come lo ha definito l’Ansa. La exit strategy di Bruxelles fonda su una serie di indicazioni per cui il pagamento possa essere effettuato in euro o dollari

La scappatoia degli obblighi contrattuali 

Ma in che modo se la Russia vuole solo rubli o conversioni in situ di Gazprombank? L’appiglio potrebbe essere una dichiarazione delle aziende europee, a pagamento effettuato, che renda conclusi gli obblighi contrattuali con Mosca. La questione è controversa, anche perché pare che sulla stessa non ci sia univocità di vedute, soprattutto fra le due frange “storiche” dei Ventisette: quella morbida e possibilista verso Mosca perché ha economie troppo dipendenti e quella “dura” dei paesi che facendo a meno del gas russo soffrirebbero ma non collasserebbero.

L’Italia, per la cronaca, sta con entrambe le categorie.