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Usa, raggiunto l’accordo in Senato per porre fine allo shutdown: cosa accadrà ora

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Shutdown, accordo trovato per riattivare progressivamente gli uffici federali e garantire tutele ai lavoratori sospesi: ecco cosa prevede.

Dopo settimane di stallo politico, il Senato americano ha approvato un accordo bipartisan per mettere fine allo shutdown che ha paralizzato il governo federale. L’intesa, che garantisce i finanziamenti fino al 30 gennaio, prevede il reintegro dei dipendenti pubblici sospesi e il pagamento degli stipendi arretrati. Si tratta di una soluzione temporanea, in attesa che proseguano le trattative tra Democratici e Repubblicani per un compromesso duraturo sul bilancio.

Tregua commerciale tra Cina e Stati Uniti dopo il vertice Xi-Trump

Sul fronte internazionale, la Cina ha annunciato la sospensione per un anno delle tasse portuali imposte alle navi legate agli Stati Uniti, un segnale di distensione nei rapporti bilaterali dopo mesi di tensione commerciale. La decisione, comunicata dal ministero del Commercio di Pechino, è arrivata in seguito al vertice tra il presidente Xi Jinping e Donald Trump, svoltosi il 30 ottobre in Corea del Sud.

Il provvedimento, entrato in vigore con effetto immediato, sospende le tariffe di 56 dollari per tonnellata netta introdotte il 14 ottobre in risposta ai dazi varati da Washington contro le imbarcazioni cinesi.

La misura resterà valida per dodici mesi e punta a creare un clima più favorevole al dialogo tra le due potenze. Gli analisti vedono nella sospensione dei dazi un gesto politico significativo, in grado di allentare la pressione sui mercati e di preparare il terreno a nuovi negoziati commerciali.

In questo scenario di rinnovato equilibrio, gli Stati Uniti si trovano ora a gestire simultaneamente due fronti cruciali: il rilancio interno dopo lo shutdown e la ricerca di stabilità nei rapporti con Pechino.

Usa, raggiunto l’accordo al Senato per porre fine allo shutdown: i prossimi passi

Negli Stati Uniti è stato finalmente raggiunto un accordo bipartisan al Senato per mettere fine allo shutdown che da settimane paralizzava gli uffici federali. L’intesa prevede il rifinanziamento del governo fino al 30 gennaio, consentendo la riapertura graduale delle agenzie e il ritorno al lavoro di migliaia di dipendenti pubblici sospesi o licenziati. Il provvedimento stabilisce anche che il personale in congedo forzato riceva una retribuzione retroattiva, misura fortemente sostenuta dai Democratici. “Sembra che ci stiamo avvicinando alla fine dello shutdown”, ha dichiarato il presidente Donald Trump al suo ritorno alla Casa Bianca, dopo un fine settimana trascorso nella residenza di Mar-a-Lago.

Secondo il senatore democratico Tim Kaine, la proposta “proteggerà i funzionari federali da licenziamenti abusivi, reintegrerà coloro che sono stati licenziati ingiustamente durante lo shutdown e garantirà che i funzionari federali ricevano il loro stipendio retroattivamente”. Tuttavia, il leader della minoranza Chuck Schumer ha espresso riserve sull’accordo, sottolineando che “questa lotta continuerà e deve continuare”, poiché restano aperte diverse questioni, tra cui il futuro dei programmi di assistenza alimentare e sanitaria.

Un passaggio decisivo è stato rappresentato dall’approvazione in Senato della legge di bilancio, con 60 voti favorevoli e 40 contrari, che segna un punto di svolta nel percorso verso la riapertura del governo federale. Il provvedimento dovrà ora essere esaminato dalla Camera dei Rappresentanti, dove resta incerta la posizione di una parte dei Democratici, per poi essere inviato al presidente Donald Trump, la cui firma è necessaria affinché diventi legge e consenta la piena ripresa delle attività governative.

L’intesa comprende tre disegni di legge destinati a garantire i finanziamenti di alcuni Dipartimenti, tra cui quello dell’Agricoltura, fino alla conclusione del prossimo anno fiscale, e una risoluzione che estende i fondi al resto dell’amministrazione ai livelli di spesa attuali fino al 30 gennaio. Inoltre, l’accordo assicura risorse al Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP), il programma di assistenza alimentare che sostiene milioni di famiglie americane, la cui copertura è confermata fino al settembre prossimo.

Come riportato dall’Adnkronos, a sostenere il compromesso sono stati otto senatori Democratici: Jeanne Shaheen, Maggie Hassan, Angus King, Catherine Cortez Masto (Nevada), Dick Durbin (Illinois), John Fetterman (Pennsylvania), Tim Kaine (Virginia) e Jacky Rosen (Nevada), che hanno scelto di votare insieme ai Repubblicani per accelerare la fine dello shutdown.