Vaccino AstraZeneca, per l'Ema esiste possibile nesso con rare trombosi

Secondo il comitato per la sicurezza dell'Ema esiste la possibilità che il vaccino AstraZeneca possa essere collegato ad alcuni rari tipi di trombosi.

Nella giornata del 7 aprile il comitato per la sicurezza dell’Ema ha ritenuto che il vaccino Vaxzevria (precedentemente noto come AstraZeneca) possa innescare una risposta immunitaria dell’organismo con conseguente disturbo atipico simile alla trombocitopenia indotta da eparina.

Secondo l’Agenzia dunque i rari casi di trombosi, con annesso basso livello di piastrine, riportati nelle ultime settimane dovrebbero essere elencati come effetti collaterali del vaccino.

Vaccino AstraZeneca, possibile nesso con le trombosi

Sotto la lente del comitato per la sicurezza sono stati messi 62 casi di trombosi del seno venoso cerebrale e altri 24 casi di trombosi venosa splancnica avvenuti fino al 22 marzo, che erano stati riportati nell’apposito database per la sicurezza dei farmaci dell’Unione Europea.

Di tutte queste segnalazioni, 18 riguardavano episodi che si erano rivelati successivamente letali per le persone vaccinate e nella maggior parte dei casi erano avvenuti in donne di età inferiore ai 60 anni di età e a circa due settimane dalla somministrazione.

Le analisi del comitato sono giunte dopo che negli scorsi giorni diversi paesi europei avevano bloccato le vaccinazioni con AstraZeneca per le persone sopra i 60 anni, a causa degli episodi di trombosi registrati.

Già a metà marzo tuttavia, l’Ema aveva giudicato il vaccino sicuro a seguito di una breve sospensione del suddetto, affermando che i benefici superassero di gran lunga i potenziali rischi per la salute.

Nel frattempo il Regno Unito, dove su circa 20 milioni di persone vaccinate sono stati registrati fino a questo momento 76 casi di trombosi e 19 morti, l’autorità britannica del farmaco ha raccomandato di fornire un vaccino diverso da AstraZeneca alle persone con età inferiore ai 30 anni.