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Vela: Luna Rossa al Salone Nautico di Genova

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Genova, 18 set. - (Adnkronos) - Partecipatissimo incontro con il team di Luna Rossa al Salone Nautico di Genova. Lo skipper e team director Max Sirena, l’operation manager Gilberto Nobili e il design coordinator Horacio Carabelli hanno incontrato i fan e appassionati di mare. Tante le eccellen...

Genova, 18 set. – (Adnkronos) – Partecipatissimo incontro con il team di Luna Rossa al Salone Nautico di Genova. Lo skipper e team director Max Sirena, l’operation manager Gilberto Nobili e il design coordinator Horacio Carabelli hanno incontrato i fan e appassionati di mare. Tante le eccellenze italiane che hanno contribuito a portare Rossa così in alto, materiali e componenti, oltre al valore delle persone. Tanti sono i materiali che arrivano dal settore aerospaziale e sono prodotti delle nuove tecnologie. "Eccellenza pura" dice Max Sirena che rimarca come “anche sulle altre tre barche che hanno partecipato all’ultima Coppa America c’era tantissima Italia, tantissima tecnologia italiana. Il nostro lavoro ci permette di entrare in contatto con realtà che sono sconosciute ai più. Nell’ultimo periodo, grazie anche al Luna Rossa, abbiamo dimostrato che il Made in Italy è anche altro”

Luna Rossa si impegna anche a portare per il mondo il tema della sostenibilità con One Ocean Foundation. "E' un processo che richiede tempo. Se ognuno di noi guardasse al proprio modo di vivere, al proprio comportamento, già noi da soli potremo fare tantissimo, rinunciando al superfluo". "Noi facciamo un lavoro in cui il nostro ufficio è il mare -prosegue Sirena- quindi abbiamo una cartolina ben precisa di quello che sta accadendo e di come sta cambiando il mondo. È un problema più grave di quello che sembra. Noi nel Mediterraneo siamo fortunati però è un problema che non ci permette di avere un piano b perché non possiamo avere un piano b visto che non esiste un pianeta b”. Gilberto Nobili ha commentato l’ultima vittoria ottenuta mentre l'Italia combatteva la pandemia: “Questa volta è stato diverso perché eravamo visti non solo da un punto di vista sportivo, ma venivamo visti anche come un riscatto. I messaggi erano un mix tra lo sport è un’immagine di speranza”.