Milano, 24 mar.
(askanews) – Sotto i cinque cerchi c’è finalmente accordo tra il capo del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach e il primo ministro giapponese Shinzo Abe, che ha dichiarato l’intenzione di ritardare le Olimpiadi di Tokyo di circa un anno. Una decisione storica, frutto di un percorso lungo e accidentato, all’ombra della pandemia di Covid 19.
Il rinvio dei Giochi, tra le crescenti preoccupazioni per il coronavirus, “consentirà agli atleti di giocare nelle migliori condizioni e di rendere l’evento sicuro e protetto per gli spettatori”, fanno sapere dal Giappone.
“Il presidente Bach ha dichiarato di essere d’accordo al 100%”.
Ma costerà moltissimo: il Cio ha incassato 5,7 miliardi di dollari nell’ultimo ciclo olimpico (2013-2016) e il 73% proveniva dalla vendita dei diritti di trasmissione. Mentre il Giappone sta pagando gran parte delle spese per l’hosting dei giochi e probabilmente pagherà la maggior parte dei costi aggiuntivi.
Una decisione obbligata, anche, per togliere dall’incertezza le centinaia di atleti che da anni si allenano per i Giochi e che dovranno riprogrammare le loro vite.
In realtà i comitati olimpici canadese e australiano avevano già annunciato che non avrebbero inviato squadre se l’evento fosse rimasto in calendario per luglio 2020. Altre nazioni hanno seguito l’esempio, costringendo il Cio e gli organizzatori giapponesi ad adeguare i piani.