Riccione si prepara a un evento che segnerà un pezzo importante della sua storia culturale: la storica Villa Mussolini, residenza di Benito Mussolini trasformata nel tempo in spazio espositivo e culturale, è stata messa all’asta e il Comune è tra i possibili acquirenti.
Villa Mussolini in vendita: la procedura per l’acquisto
La storica residenza di Riccione, nota come Villa Mussolini e costruita alla fine del XIX secolo, è stata messa in vendita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini (Carim).
L’immobile, che nel 1934 fu acquistato da Rachele Mussolini e per due anni era stato affittato dalla famiglia del Duce come residenza estiva, passerà ora al miglior offerente tramite un’asta pubblica. La Fondazione ha stabilito che dal 30 ottobre gli interessati potranno consultare i documenti relativi alla proprietà presso un notaio, mentre le offerte dovranno essere presentate entro le 12 del 22 dicembre, con l’apertura delle buste prevista per il 30 gennaio.
L’edificio, già sottoposto a vincoli storico-artistici e destinato a usi culturali e sociali, ha ospitato nel tempo un ristorante e spazi espositivi, ed è attualmente considerato un luogo emblematico per eventi e iniziative culturali della città.
Villa Mussolini all’asta: il Comune di Riccione punta all’acquisto
Il Comune di Riccione ha manifestato l’intenzione di partecipare all’asta, con l’obiettivo di ampliare gli spazi culturali e sociali a disposizione dei cittadini e dei visitatori. L’assessore al Patrimonio ha sottolineato che la posizione, le caratteristiche e la storia dell’immobile consentirebbero di rafforzare le attività già organizzate nella villa.
La proposta ha suscitato dibattiti politici: alcune forze locali, come Riccione Coraggiosa, sostengono la necessità di cambiare il nome dell’edificio, mentre esponenti di altri schieramenti chiedono di preservarne l’identità storica, prevedendo eventualmente l’allestimento di un “Museo di Riccione e della Romagna del Novecento” senza snaturare l’edificio.
In passato, il Comune aveva usufruito del comodato d’uso gratuito della villa e possiede il parco annesso; la nuova acquisizione potrebbe aprire un confronto sulla gestione futura, ma non modificherà la destinazione culturale dell’immobile.