> > Zelensky propone una zona demilitarizzata nel Donbass: un passo verso la pace

Zelensky propone una zona demilitarizzata nel Donbass: un passo verso la pace

zelensky propone una zona demilitarizzata nel donbass un passo verso la pace 1766732510

Zelensky presenta un innovativo piano di pace che prevede l'istituzione di una zona demilitarizzata nel Donbass. Tuttavia, la reazione della Russia rimane ambigua e incerta, suscitando interrogativi sulle future dinamiche geopolitiche della regione.

Nell’ambito delle attuali tensioni tra Ucraina e Russia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato un nuovo piano di pace articolato in 20 punti. Questo piano, sviluppato in collaborazione con gli Stati Uniti, prevede la creazione di una zona demilitarizzata nel Donbass, un passo significativo verso la risoluzione del conflitto che affligge la regione da tempo.

Tuttavia, la risposta della Russia rimane un interrogativo aperto.

Il colloquio tra Zelensky e i rappresentanti americani

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha recentemente dichiarato di aver avuto un colloquio fruttuoso con Steve Witkoff, inviato speciale del presidente Donald Trump, e Jared Kushner. Durante l’incontro, Zelensky ha sottolineato l’impegno costante per porre fine alla guerra e per garantire che gli accordi siano efficaci e realistici. Tuttavia, è fondamentale notare che il piano proposto non ha ancora ricevuto l’approvazione di Mosca, il che rende l’ottimismo di Zelensky alquanto prematuro.

Le proposte di Zelensky

Una delle novità più rilevanti del piano consiste nella proposta di creare una zona demilitarizzata nel Donbass, che potrebbe includere aree chiave come Kramatorsk e Sloviansk. Questa mossa, sebbene potenzialmente vantaggiosa, richiederebbe anche un ritiro delle truppe russe. Il presidente ucraino ha chiarito che il successo di questo piano dipende dalla volontà di Mosca di collaborare.

La posizione della Russia

Attualmente, la Russia sta esaminando le informazioni fornite dal suo inviato speciale, Kirill Dmitriev, il quale ha avuto colloqui con rappresentanti americani a Miami. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che Putin valuterà le informazioni ricevute prima di prendere decisioni. La Russia ha inoltre manifestato la volontà di proseguire il dialogo, pur avvertendo che ci sono stati tentativi di ostacolare i progressi diplomatici, in particolare da parte di alcuni stati europei.

Le dichiarazioni di Maria Zakharova

Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha commentato che il processo negoziale sta avanzando, seppur lentamente. Ha ribadito l’importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione, sottolineando al contempo che le interferenze esterne non sono utili per raggiungere un accordo.

Le difficoltà del negoziato

Nonostante le aperture di Zelensky, il dialogo con la Russia rimane complesso. La questione territoriale rappresenta il nodo cruciale delle trattative. La proposta di istituire una zona demilitarizzata comporterebbe il ritiro delle truppe russe da porzioni del Donetsk, un passo che Putin non ha mai mostrato di voler compiere. Attualmente, le forze russe controllano circa il 75% del Donetsk e un ritiro totale non è un’opzione facilmente accettabile per il Cremlino.

Il ruolo della comunità internazionale

Il coinvolgimento degli Stati Uniti risulta fondamentale per la riuscita del piano di pace. Il presidente ucraino, Zelensky, ha manifestato la sua intenzione di continuare i colloqui con Washington. Ha inoltre sottolineato l’importanza di un referendum tra la popolazione locale per qualsiasi decisione riguardante il ritiro delle truppe e la creazione di zone economiche speciali. Zelensky ha proposto un consorzio che coinvolga anche gli Stati Uniti per gestire la centrale nucleare di Zaporizhzhia, attualmente sotto il controllo russo, evitando di dare spazio diretto a Mosca, considerato inappropriato da Kiev.

Mentre Zelensky continua a lavorare per un accordo di pace e a cercare supporto internazionale, la strada appare ancora lunga e piena di ostacoli. La reale volontà di Mosca di collaborare e la risposta alla proposta di una zona demilitarizzata nel Donbass si riveleranno decisive per il futuro della regione e per la stabilità dell’intera area.