Terranuova (Ar), 23 dic. (askanews) – In un contesto economico e industriale in profonda trasformazione, Zucchetti Centro Sistemi chiude il 2025 con una previsione di fatturato consolidato intorno ai 240 milioni di euro, proseguendo un percorso di crescita fondato su innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile. Questa strategia si traduce anche in scelte industriali orientate all’Europa.
“È interessante osservare come, con le energie rinnovabili, si possa davvero arrivare, da qui a dieci o quindici anni, a un punto unico: non ci sarà bisogno del nucleare o di altre soluzioni che oggi qualcuno sta ipotizzando”, afferma il presidente di Zucchetti Centro Sistemi, Fabrizio Bernini. “Le rinnovabili – aggiunge – sono l’unica fonte sulla quale è ancora possibile ottenere un reale risparmio energetico, naturalmente realizzando gli impianti in modo corretto. Un aspetto altrettanto significativo è che, a livello europeo, basterebbe davvero poco: una normativa che preveda che i bandi nel settore delle rinnovabili siano legati a brand e marchi Made in Europe. Proprio in questa direzione, a partire da gennaio inizieremo alcune produzioni in Italia, in particolare per una parte degli inverter destinati a questo tipo di gare”.
Zucchetti Centro Sistemi ha messo in campo investimenti strategici per oltre 31 milioni di euro a supporto di innovazione, produzione e sviluppo industriale. “In ambito produttivo -sottolinea Riccardo Filosa Direttore Commerciale Green Innovation ZCS Azzurro – sicuramente noi stiamo cercando di cogliere questa tendenza europea e stiamo provando a riportare qui in casa una parte di produzione delle nostre apparecchiature che attualmente sono prodotte in Cina. Abbiamo intrapreso un progetto con il Ministero dello Sviluppo Economico e con l’Agenzia delle Dogane volto a valutare, appunto, la possibilità di riportare una parte di manifattura qui e poter applicare il ‘Made In’ ai nostri prodotti. Questo progetto è in fase conclusiva e noi stiamo iniziando ad allestire linee di produzione con l’obiettivo di essere pronti entro il primo trimestre del 2026, quindi abbastanza a stretto giro”, conclude Filosa.