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È morto lo storico portiere Buffon: addio a un’icona del Milan e della Nazionale

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È morto Buffon, portiere storico del Milan e della Nazionale, emblema di un’epoca indimenticabile del calcio italiano.

Buffon, uno dei portieri più iconici del calcio italiano, è morto a 95 anni lasciando un’eredità di successi e ricordi indelebili. Dalle vittorie con il Milan alle esperienze in Nazionale, la sua carriera e la sua vita hanno segnato un’epoca del pallone, intrecciandosi con grandi campioni e momenti storici del calcio degli anni ’50 e ’60.

Addio a Buffon: vita privata e legami nel mondo del calcio

Oltre al campo, Lorenzo Buffon divenne noto anche per la sua vita extracalcistica: nel 1958 sposò Edy Campagnoli, celebre valletta del quiz televisivo Lascia o Raddoppia condotto da Mike Bongiorno.

Era cugino di secondo grado del nonno di Gigi Buffon, consolidando così un legame familiare con un’altra leggenda dei pali azzurri. Dopo il ritiro, rimase attivo nel mondo del calcio, collaborando con il Milan come osservatore e selezionatore di giovani talenti in Friuli.

La sua scomparsa ha suscitato il cordoglio della FIGC, del presidente Gabriele Gravina e di tutti gli appassionati di calcio, mentre i funerali si terranno in forma privata nella cittadina udinese dove ha vissuto gli ultimi anni.

Addio a Buffon: è morto lo storico portiere

Lorenzo Buffon, nato a Majano in Friuli il 19 dicembre 1929, si è spento a Latisana all’età di 95 anni a causa di un arresto cardiaco. Portiere di grande talento, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio italiano.

La sua carriera è stata segnata da dieci anni trascorsi al Milan, con cui ha conquistato cinque scudetti negli anni ’50, diventando protagonista di memorabili sfide con Giorgio Ghezzi, estremo difensore dell’Inter. Oltre ai rossoneri, Buffon ha difeso anche i colori di Genoa, Inter, Fiorentina e Ivrea, vestendo inoltre la maglia della Nazionale in quindici occasioni, cinque delle quali come capitano.

La sua abilità tra i pali gli valse il soprannome di “Tenaglia” e il riconoscimento della FIFA, che lo incluse tra i portieri più forti al mondo negli anni ’60, insieme a Lev Yashin, con cui mantenne una sincera amicizia.