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Affitti a Milano in calo: cosa sta succedendo nel capoluogo lombardo?

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Nel panorama immobiliare nazionale Milano fa eccezione: inaspettatamente si registra una flessione nei canoni di locazione. Gli affitti, insomma, iniziano a calare anche nel capoluogo lombardo.

Quest’estate gli affitti in Italia battono record su record. A luglio, la media nazionale segna un +0,3% rispetto al mese precedente, con i prezzi che si attestano a 14,9 euro al metro quadro — il valore più alto mai rilevato da Idealista. Un aumento generalizzato, che però ha una grossa eccezione: Milano. Nella città simbolo del business e del design, infatti, gli affitti hanno fatto un passo indietro.

Una frenata che fa riflettere, soprattutto perché non cambia la leadership meneghina sul podio delle città più care d’Italia. Ma andiamo con ordine.

Affitti a Milano in calo, ma la città non perde la sua “corona”

I numeri sono chiari: 39 capoluoghi italiani hanno visto salire i canoni di locazione, mentre 48 hanno sperimentato un calo. Milano, come Napoli, Firenze, Torino e Roma, si inserisce tra queste ultime. A luglio la città registra un decremento dell’1% circa, una lieve flessione che fa rumore proprio perché avviene nella metropoli più cara del Paese.

Non è cosa da poco. Milano, infatti, si conferma la regina degli affitti in Italia con una media di 23,4 euro al metro quadro. Un prezzo che fa girare la testa, specialmente se confrontato con i 14,9 euro della media nazionale. Eppure, quel -1% racconta una storia diversa. È quasi un sospiro di sollievo in un mercato che, altrove, continua a bruciare. Un calo degli affitti a Milano?

In città, l’aumento dei canoni è percepito come una costante da anni, ma ora qualcosa sembra cambiare. E se è vero che la riduzione è minima, è anche vero che rompe una tendenza consolidata. Può darsi che sia solo una pausa. O forse l’effetto di fattori più profondi: il costo della vita che pesa, la ricerca di soluzioni più economiche fuori dal centro, o un’attenzione crescente verso spazi più accessibili.

La storia si ripete in altre grandi città italiane, dove gli affitti si stanno riequilibrando. Un segnale forse di un mercato che inizia a respirare. Anche se, come sempre, dietro i numeri ci sono storie di persone, famiglie e giovani che cercano un tetto. E a Milano, questo “tetto” resta tra i più cari in assoluto.

L’hinterland e il contesto regionale: affitti milano in calo ma tra differenze territoriali

Fuori dal centro storico, l’hinterland milanese continua a registrare prezzi ancora elevati, attorno ai 22,5 euro al metro quadro. Non è lontano da Milano, ma qui si trova un compromesso tra costi e qualità della vita. La domanda cambia, si fa più variegata: chi cerca spazi più vivibili rinuncia al cuore della città. A livello provinciale, invece, Lucca e Belluno sorprendono con i prezzi più alti, probabilmente per il loro fascino turistico o per mercati più selezionati. Sul piano regionale, la Valle d’Aosta domina per gli affitti più cari, seguita dalla Lombardia a 19,8 euro al metro quadro. Il confronto sottolinea come il mercato immobiliare italiano sia molto influenzato dalle peculiarità locali.

Milano: affitti milano in calo ma resta una città da grandi investimenti

Milano resta un punto fermo per chi investe, con rendite che possono superare i 3mila euro al mese in zone pregiate. Tuttavia, il calo degli affitti registrato a luglio spinge a guardare con interesse anche all’hinterland e a realtà emergenti. La grande domanda oggi è: quanto durerà questo trend di affitti milano in calo? È un segnale passeggero o l’inizio di un aggiustamento più profondo? In un mercato complesso, influenzato da fattori economici, sociali e normativi, ogni variazione va letta con attenzione. Milano rimane comunque un mercato da record, ma anche più competitivo e sfidante che mai. Un piccolo calo nei prezzi può rappresentare, paradossalmente, un’opportunità.