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Negli ultimi giorni in Italia è scattato un allarme importante legato all’intossicazione da botulino, una tossina potenzialmente letale prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Le autorità sanitarie hanno effettuato sequestri su larga scala di alimenti contaminati, con due persone indagate in Calabria. Questo episodio mette in luce quanto sia fondamentale conoscere quali sono gli alimenti più a rischio e, soprattutto, come riconoscere i segnali che possono indicare una possibile contaminazione.
Allarme botulino in Italia: sequestrati alimenti contaminati
In Calabria sono stati segnalati diversi casi di intossicazione alimentare da botulino, tra cui un decesso e nove ricoveri, che hanno portato la Procura della Repubblica di Paola ad aprire un’indagine. Due persone, i titolari del furgoncino, risultano indagate e su tutto il territorio nazionale è stato disposto il sequestro di un prodotto commerciale sospettato di essere la causa degli avvelenamenti, probabilmente dei broccoli.
Le intossicazioni sono state riscontrate nella zona del Cosentino, e la Procura sta indagando per morte come conseguenza di altro reato e per la vendita di alimenti pericolosi. Altri episodi simili sono stati rilevati in Sardegna, dove una donna di 38 anni è deceduta. In entrambe le regioni, il Ministero della Salute ha attivato immediatamente tutti i protocolli sanitari previsti.
Gli inquirenti stanno verificando se il prodotto sott’olio, al centro delle indagini per la presenza della tossina botulinica, sia effettivamente di produzione industriale come dichiarato dai titolari dell’attività coinvolta, oppure artigianale. Nel primo caso si procederebbe con il sequestro immediato del prodotto commerciale, anche se al momento non è stata ancora firmata alcuna ordinanza in tal senso.
Intanto, la Procura calabrese indaga sulle eventuali responsabilità mediche legate alla morte dell’uomo di 52 anni di Sarno, deceduto dopo aver consumato un panino con broccoli e salsiccia acquistato in un food truck sul lungomare di Diamante. L’autopsia è stata affidata all’Istituto di Medicina Legale di Catanzaro.
Allarme botulino in Italia: quali prodotti evitare e come individuare la contaminazione
La maggior parte dei casi di botulismo in Italia è legata a conserve domestiche preparate in modo non corretto. Secondo Fabrizio Anniballi, responsabile del Centro nazionale di riferimento per il botulismo all’Istituto Superiore di Sanità, il rischio maggiore riguarda le conserve di carne e pesce, che dovrebbero essere evitate a meno che non vengano trattate con metodi specifici di acidificazione o conservazione.
Invece, marmellate, confetture, prodotti in salamoia come le olive, verdure trattate con aceto e conserve di pomodoro sono generalmente sicuri, grazie al loro contenuto di acido o zucchero che inibisce lo sviluppo della tossina.
È importante anche fare attenzione ai segnali che possono indicare una contaminazione: contenitori rigonfi, fuoriuscita di liquido o bollicine all’interno della conserva sono indizi da non sottovalutare. In presenza di queste anomalie, il prodotto non deve mai essere consumato, nemmeno in piccole quantità, poiché il botulino è estremamente pericoloso.
Intossicazione da botulino: riconoscere i sintomi e l’importanza del trattamento tempestivo
L’intossicazione da botulismo si manifesta ore o anche giorni dopo l’ingestione di cibo contaminato. La tossina interferisce con la trasmissione nervosa, causando inizialmente sintomi lievi come nausea, vomito e dolori addominali, spesso sottovalutati.
Successivamente compaiono disturbi neurologici, tra cui secchezza delle fauci, difficoltà a deglutire e parlare, visione offuscata e ptosi palpebrale, che porta a camminare con la testa inclinata. Nei casi gravi si possono avere paralisi facciale e insufficienza respiratoria. La paralisi da botulismo è sempre simmetrica e può essere confusa con un ictus.
Il trattamento tempestivo con antitossine è essenziale per bloccare la progressione della paralisi e deve avvenire entro 24 ore dall’insorgenza dei sintomi. Spesso è necessario il supporto respiratorio in ospedale e la riabilitazione per recuperare la forza muscolare. La guarigione può richiedere settimane o mesi, a seconda della gravità.