La morte di Kirk ha acceso un campanello d’allarme nella sicurezza dei vertici politici italiani. Meloni, Tajani e Salvini sono ora sottoposti a protocolli di protezione rafforzati, con misure più stringenti per prevenire qualsiasi rischio. L’episodio ha spinto le autorità a rivedere le procedure di scorta e sorveglianza, segnando un cambio significativo nelle strategie di tutela dei leader istituzionali.
Allerta sicurezza per Meloni, Tajani e Salvini
A seguito dell’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk negli Stati Uniti, il Viminale ha deciso di rivedere e potenziare le misure di protezione dei principali esponenti del governo italiano. Fonti di Palazzo Chigi hanno confermato che la circolare emanata venerdì scorso ha disposto un incremento della sicurezza per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.
La decisione nasce dall’analisi dei profili di rischio, considerata la crescente tensione politica e le minacce rivolte nei confronti delle cariche istituzionali. Come indicato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il rafforzamento delle scorte rappresenta una misura preventiva necessaria per prevenire qualsiasi emulazione di episodi violenti come quello di Kirk.
Allerta sicurezza per Meloni, Tajani e Salvini: nuovi protocolli dopo la morte di Kirk
La tutela dei tre leader sarà innalzata al cosiddetto livello “eccezionale”, che prevede la disponibilità di due o tre auto blindate, ciascuna con tre agenti a bordo, oltre a ulteriori dispositivi anti-proiettile in caso di necessità. In passato, Meloni, Tajani e Salvini avevano scelto una scorta di secondo livello, ritenuta sufficiente nelle condizioni ordinarie. Tuttavia, gli eventi recenti e il clima di tensione politica hanno reso necessario un aumento del dispositivo di protezione, già visibile nelle ultime apparizioni pubbliche dei vertici del governo.
L’incremento delle misure ricalca precedenti adottati per altre massime cariche dello Stato, come Silvio Berlusconi e Mario Draghi, e tiene conto delle imminenti attività pubbliche e dei tour regionali della premier, per i quali la prudenza resta prioritaria.