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"Amanda Lear è trans, il suo nome da ragazzo", la reazione furiosa della cantante

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Amanda Lear furiosa per il documentario Enigma di HBO: accuse di outing e controversie sul suo passato.

Amanda Lear torna al centro dell’attenzione mediatica dopo le recenti dichiarazioni dell’emittente americana HBO riguardo alla sua identità. La cantante, icona della musica e della moda, ha reagito con fermezza, chiarendo una volta per tutte la sua posizione. Tra emozioni, ricordi e un forte senso di giustizia, Amanda non ha esitato a farsi sentire, minacciando azioni legali contro chi ha diffuso informazioni considerate offensive sul suo conto.

Amanda Lear contro HBO: furia per il documentario Enigma

Amanda Lear è tornata alla ribalta per la sua reazione al documentario Enigma, andato in onda sulla piattaforma Max negli Stati Uniti. Il progetto, presentato come un omaggio alla carriera internazionale della cantante e attrice, ha invece sollevato polemiche per la trattazione di voci sulla presunta identità transgender dell’artista. Nonostante il programma fosse pensato per celebrare il percorso artistico della Lear, l’icona della disco music ha denunciato un tentativo di outing mascherato da produzione celebrativa.

In un’intervista al Messaggero, la cantante ha definito il documentario “un pretesto per diffondere fake news” e ha precisato che i produttori avrebbero ignorato le diffide inviate dai suoi legali. Secondo la Lear, si tratta dell’ennesimo episodio di “travestigation”, un fenomeno che non ha però intaccato la sua carriera:

Ormai essere trans fa tendenza nello spettacolo: nel mondo della moda lo sono il 50% delle modelle“, ha commentato.

Il documentario e le illazioni sul passato di Amanda Lear

Enigma ripercorre la carriera di Amanda Lear come musa di Dalì, cantante, attrice e presentatrice, ma include anche riferimenti a un presunto passato da uomo, indicando il nome di battesimo Alain Tap. Il film, diretto da Zackary Drucker, mette a confronto le storie di Amanda Lear e di April Ashley, pioniera transgender britannica, entrambe attive negli anni Cinquanta e Sessanta al cabaret parigino Le Carrousel, frequentato da artisti come Salvador Dalì, David Bowie e Bryan Ferry. Tuttavia, mentre Ashley ha sempre parlato apertamente della propria identità, Lear ha sempre negato le illazioni sul suo conto.

“In America fare causa è un incubo. Fra poco tutti si dimenticheranno questo filmetto osceno“.