Amatrice: Pirozzi lascia la carica di sindaco

Si dimette dalla carica di sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Il Primo Cittadino ha scritto una lettera ai concittadini per giustificare la scelta.

Sergio Pirozzi si dimette dalla carica di sindaco di Amatrice.

Il Primo Cittadino ha scritto una lettera toccante per dire addio ai suoi cittadini, in vista della candidatura in Regione.

Pirozzi abbandona la carica di sindaco di Amatrice

Commovente la lettera che Sergio Pirozzi ha indirizzato ai concittadini per annunciare le dimissioni dalla carica di sindaco di Amatrice. Il Primo Cittadino ha esordito ricordando il lontano 2009, quando si candidò alla carica, spinto da un gruppo di amici. Lasciò le ambizioni calcistiche per dedicarsi al suo borgo, al suo paesino laziale.

Oggi, a nove anni di distanza, Pirozzi abbandona il Comune per candidarsi in Regione. La decisione è stata maturata, secondo quanto riportato nella lettera, dopo una lunga riflessione che ha indotto Pirozzi a lottare per arrivare ai “piani più alti” e continuare a battersi per i diritti della sua città distrutta dal terremoto. “Niente sarà più come prima, lo so, anche la mia vita è cambiata profondamente, sono quasi due anni che non lavoro” dice il sindaco.

Pirozzi scrive di non rinnegare il giorno in cui aggiunse il proprio nome a quelli dei candidati per l’incarico di sindaco. Dal giorno della sua elezione, il Primo Cittadino afferma di essersi impegnato per rendere Amatrice uno dei borghi più suggestivi dello Stivale e di avere vissuto un trauma quando il suo paese è crollato per le scosse.

“Dalla tragedia del 24 agosto” scrive Pirozzi, “vedo quotidianamente postare sui social immagini dell’Amatrice passata, commenti struggenti, e allora penso al tanto lavoro che aveva permesso al nostro borgo di diventare uno dei più belli d’Italia”. Il sindaco ha voluto poi ribadire gli immani sforzi fatti dopo il terremoto per provvedere alla salvaguardia degli abitanti: l’esenzione delle tasse e l’estensione della misura anche ai contributi previdenziali, il finanziamento del mondo commerciale e il riconoscimento della zona franca urbana speciale.

La scelta di candidarsi alle elezioni regionali sono, come chiarisce Pirozzi nella lettera, un passaggio obbligato. In Regione il sindaco segnalerà i disagi ancora presenti dal terremoto e farà valere le richieste dei tanti amici che non ci sono più e che tante volte avevano protestato contro la Regione Lazio per ottenere pari dignità.

Pirozzi conclude dunque affermando che il suo non è in realtà un abbandono, bensì una riconferma dell’impegno che intende ancora prestare alla sua terra e dell’amore che nutre nei confronti dei concittadini amatriciani.

“Una comunità per avere un futuro deve ripartire dalla memoria, appunto la memoria della solidarietà” scrive il Primo Cittadino riferendosi alla Casa della Memoria della Solidarietà, eretta sulle macerie del teatro Garibaldi. Si chiude perciò con un’immagine struggente la missiva con la quale Sergio Pirozzi saluta la bella e sfortunata Amatrice.