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The Traitors Italia ha catturato l’attenzione del pubblico su Prime Video, ma molti si chiedono se lo stesso programma avrebbe potuto ottenere lo stesso successo su Canale 5. Secondo Massimo Falcioni, esperto di televisione, la risposta è negativa e le ragioni sono molteplici.
Falcioni, in un editoriale su Today.it, sottolinea come non si debba commettere l’errore di credere che un format come The Traitors, così come lo conosciamo, possa funzionare sulla televisione tradizionale.
La realtà è che il contesto televisivo e quello delle piattaforme on-demand sono profondamente diversi e richiedono approcci distinti.
Le differenze fondamentali tra tv e piattaforme on-demand
Un primo punto da considerare riguarda la durata degli episodi e la loro fruibilità. Su Prime Video, un episodio di The Traitors dura tra i 50 e i 60 minuti, e gli spettatori possono guardarlo quando e come vogliono. Questo offre una libertà che la televisione tradizionale non può garantire. Infatti, se il programma fosse andato in onda su Canale 5, sarebbe iniziato molto tardi, intorno alle 21:30 o alle 22:00, e avrebbe dovuto concludersi in meno di un’ora. Questo implicherebbe che il format dovrebbe adattarsi a spazi temporali molto ristretti.
Un esempio di fallimento: La Talpa
Falcioni riporta l’esempio di La Talpa, un programma che, nonostante tentativi di innovazione, ha subito il contraccolpo della tv generalista. Le puntate sono state allungate, il ritmo ha subito rallentamenti e la messa in onda si è protratta ben oltre la mezzanotte, risultando quindi in un’esperienza frustrante per il pubblico. La televisione richiede un approccio differente, dove la compressione del tempo e il rispetto degli orari di messa in onda sono cruciali.
L’impatto della concorrenza e il pubblico
Se The Traitors Italia fosse stato trasmesso su una rete secondaria come Italia 1, avrebbe dovuto affrontare una competizione diretta con programmi affermati come La Ruota della Fortuna e Affari Tuoi, che godono di ascolti stratosferici. Falcioni osserva che la tv generalista si basa sulla regola del “qui e ora”: è fondamentale catturare l’attenzione del pubblico sin dall’inizio, poiché chi si sintonizza in ritardo difficilmente recupera e si perderà gran parte dell’episodio.
La costruzione di un pubblico nel tempo
Le piattaforme on-demand, al contrario, consentono una costruzione graduale del pubblico. Gli spettatori possono scoprire un programma nel tempo, anche settimane dopo la sua messa in onda, senza che la prima impressione determini il suo successo. Questa libertà è fondamentale per la riuscita di format come The Traitors, che possono prosperare in un ambiente meno rigido.
Le sfide della tv generalista
Creare un format per la televisione richiede un’abilità diversa rispetto a quella necessaria per le piattaforme on-demand. In televisione, bisogna considerare variabili come orari, pubblicità, traini e concorrenza. Ogni aspetto deve essere pianificato minuziosamente per garantire il successo. Falcioni conclude affermando che The Traitors, se fosse andato in onda su un canale tradizionale, avrebbe probabilmente fallito clamorosamente. Certi programmi, come LOL o Red Carpet, trovano la loro dimensione ideale solo nel contesto on-demand, dove la creatività e la libertà di espressione possono fiorire.
L’analisi di Falcioni mette in luce le difficoltà intrinseche nel trasferire un format di successo da una piattaforma on-demand a un canale televisivo tradizionale. Le differenze strutturali e le aspettative del pubblico sono fattori determinanti che possono influenzare pesantemente il risultato finale.