Anniversario 11 settembre: il racconto dei sopravvissuti a distanza di 20 anni

Anniversario 11 settembre: le parole di chi ha vissuto quei terribili momenti. A 20 anni di distanza le paure ed emozioni dei sopravvissuti

Domani saranno 20 anni esatti dall’attentato terroristico che cambiò gli Stati Uniti e il mondo più in generale: stiamo parlando dell’attacco al World Trade Center, note anche come le Torri Gemelle.

Ripercorriamo le paure di chi ha vissuto in prima persona quell’incubo.

Anniversario 11 settembre: il racconto dei sopravvissuti

Molti di noi hanno ancora stampate in mente le immagini dell’edizione straordinaria dei telegiornali, che durante un dopo pranzo settembrino facevano irruzione nelle nostre case, mostrandoci le immagini dell’attentato terroristico al World Trade Center: la torre nord in fiamme nei piani alti, la disperazione della gente in strada ignara di ciò che realmente stava avvenendo, lo scompiglio generale dato da ciò che in un primo momento sembra essere l’esplosione di una bomba, ma che poi a distanza di pochi minuti mostra un aereo che piomba a tutta la velocità dentro la seconda torre, quella sud.

È in questo momento che l’America e il mondo capiscono ciò che le immagini rimandano: è un attentato terroristico, uno dei più gravi nella storia americana, ma non solo.

Alcuni testimoni che hanno vissuto in prima persona la tragedia, hanno voluto condividere il loro dolore e i momenti terribili vissuti a seguito dell’attentato, che ha cambiato per sempre le loro vite.

Anniversario 11 settembre: la storia di Lauren Manning

Lauren Manning, è stata una dei sopravvissuti feriti in modo più grave.

La donna ha raccontato la sua storia a SkyNews.

Lauren lavorava per la società finanziaria Cantor Fitzgerald, era appena entrata nella Torre Nord del World Trade Center quando il primo aereo dirottato si è schiantato contro l’edificio, facendo precipitare una palla di fuoco lungo un pozzo dell’ascensore e nell’atrio, che l’ha colpita in pieno, come dice lei stessa: -“C’era questo suono incredibilmente forte, penetrante e sibilante e un istante dopo sono stata avvolta dalle fiamme.

Il dolore era incalcolabile, penetrante. Stavo bruciando viva. Non ci sono altre parole per descrivere ciò che ho provato i quel momento”.

Lauren riesce a raggiungere l’esterno dell’edificio, e mentre attendeva i soccorsi, ha visto il secondo aereo schiantarsi contro la Torre Sud del World Trade Center.

I colleghi di Lauren quel giorno sono morti tutti: dei 658 dipendenti solo lei è sopravvissuta.

Le ustioni riportate però sono state terribili: –“Ha bruciato l’82,5% (del mio corpo), la maggior parte di terzo grado. Più del 20% era di quarto o quinto grado, il che significa che perdi il muscolo o l’osso, quindi varie amputazioni (erano necessarie) sulle dita di entrambe le mani”.

A causa delle sue condizioni, Lauren è rimasta in coma per 3 mesi.

Dopo il risveglio poi ha potuto rivedere il figlioletto di un anno: –“Avevo così paura che non mi riconoscesse. È venuto in fondo al corridoio ed era lì che camminava. Una bella piccola anima. All’inizio non mi ha riconosciuto… ma è tornato verso di me e mi ha riconosciuto, credo attraverso gli occhi e la voce. Era tutto ciò di cui avevo bisogno”.

Nonostante questa immane tragedia, Lauren è riuscita a riprendere in mano la sua vita, e ad avere un secondo figlio.

Oggi racconta la sua storia per far conoscere alle nuove generazioni ciò che è stato l’11 settembre.

Anniversario 11 settembre: l’ufficiale dei vigili del fuoco

Lynn Tierney, vice commissario dei vigili del fuoco di New York avrebbe dovuto partecipare a un colloquio di lavoro al 68esimo piano della Torre Nord quella mattina, ma i suoi piani sono stati cambiati per sempre dagli attentati terroristici, come racconta: –“Fu una scena orribile là fuori.

Entrambe le torri stavano bruciando… stava inghiottendo i piani superiori. Ma oltre alle fiamme, la cosa peggiore era che c’erano persone che saltavano (dalle torri).

“Ho visto una coppia saltare con le mani insieme. È stato incredibile. Questa sequela di eventi ha continuato per tutto il tempo che siamo stati nella hall. Si sentiva il tonfo dei corpi che toccavano terra. Era un suono terribile. Non riesco a immaginare la scelta che hanno dovuto affrontare.

Stavo solo pensando alle loro famiglie. È stato semplicemente orribile”.

Lynn stava lavorando per aiutare a coordinare gli sforzi di salvataggio dal lato nord della Torre Nord quando improvvisamente la Torre Sud crollò: “Ho corso e sono saltata in una banchina di carico a circa 80 metri di distanza. La polvere era così densa che potevi quasi masticarla. Avevo problemi a respirare”.

Dopo essere entrata nella banchina di carico, Lynn dice che un ispettore di polizia ha cercato di proteggerla con il suo corpo: –Quella è stata l’unica volta che ho pensato di morire.

Ho solo pensato: ‘Dio, lascia che sia veloce.Non voglio indugiare qui come un minatore per 18 giorni ed essere schiacciato allo stesso tempo“.

Dopo essersi messa in salvo, Lynn era nel municipio di New York quando la seconda torre è crollata, a circa due isolati di distanza.

Quel giorno morirono circa 343 vigili del fuoco e Lynn scrisse circa 100 elogi per le vittime. In un solo giorno si sono svolti 23 funerali.

Queste emozioni dell’11 settembre sono sempre sotto la superficie, impari a conviverci. A volte è travolgente. La cosa più strana per me è che l’ho vissuta. Non posso credere di essere ancora viva. Questa è la sorpresa più grande.”