Appello della Lipu sul Jova Beach Party: “Danni all’ambiente, ripensaci Lorenzo”

Arriva l'appello della Lipu sul Jova Beach Party e sugli eventi in ecosistemi fragili che potrebbero "sdoganare" abitudini dagli effetti disastrosi

Arriva da una intervista curata da Fanpage l’appello della Lipu sul Jova Beach Party e sui presunti danni all’ambiente che spingono la lega per la protezione degli uccelli ad una sorta di  “ripensaci Lorenzo”.

Secondo il vicepresidente Alessandro Polinori gli eventi hanno un impatto eccessivo su alcune specie. Il problema iniziò a porsi nel 2019, quando durante il primo Jova Beach Party divennero centrali le sorti del fratino, un piccolo uccello su cui si concentrarono le attenzioni e gli appelli degli ambientalisti. Ecco, sia quella specie aviaria che le tartarughe marine sono ancora al centro del contendere: il sunto è che da un lato ci sono Lipu ed altre associazioni che dicono che i Jova Beach party possono diventare pericoloso precedente su ecosistemi fragili, dall’altro c’è Jovanotti che gode della partnership del WWF, il quale sostiene che l’impatto ambientale dei concerti è minimo

L’appello della Lipu sul Jova Beach Party

Ha detto Polinori per parte Lipu: “Ci sono due piani di valutazione, uno che è quello più grave che è l’impatto culturale, ovvero le spiagge non sono discoteche ma ambienti delicatissimi in cui dovremmo entrare in punta di piedi, in secondo luogo i fatti drammatici della quotidianità ci testimoniano che se non viviamo gli ambienti naturali con attenzione, poi la natura ci restituisce quanto gli abbiamo dato”. 

Il pericolo dello “sdoganamento” degli eventi

Poi il vicepresidente Lipu entra nel merito: “Il problema del JBP è lo sdoganamento della possibilità di realizzare mega eventi in ambienti che andrebbero protetti e che sono delicati, per questo parlo di discorso culturale, non bisogna considerare spiagge, montagne e gli altri spazi naturali come luoghi che possono essere occupati completamente dall’uomo con eventi con un impatto fortissimo”. E ancora: “Oggi è Jova ma domani sarà un altro mega evento: questi pochi spazi di naturalità in Italia, Paese ad altissima densità abitativa, sono sempre più rari e se li utilizziamo per iniziative fortemente impattanti c’è qualcosa che non va bene”.