Le indagini sull’intossicazione da botulino, che ha destato forte allarme nei giorni scorsi, si stanno allargando. Gli inquirenti hanno iscritto nuovi nomi nel registro degli indagati, mentre dai reparti ospedalieri arrivano aggiornamenti sulle condizioni di salute delle due persone colpite in modo più grave. La comunità resta con il fiato sospeso in attesa di sviluppi ufficiali.
Intossicazione da botulino: cresce il numero degli indagati
La Procura di Paola (Cosenza) ha portato a nove il numero degli indagati nell’inchiesta sulle intossicazioni da botulino, collegate al consumo di panini con salsiccia e cime di rapa acquistati da un venditore ambulante a Diamante. Tra le vittime vi sono Luigi Di Sarno, 52 anni, e Tamara D’Acunto, 45 anni, mentre altre quattordici persone risultano ricoverate all’ospedale Annunziata di Cosenza.
Gli indagati comprendono l’ambulante, tre responsabili delle aziende produttrici dell’alimento contaminato e cinque medici di due strutture sanitarie del cosentino che avevano in cura i due deceduti. Le ipotesi di reato, formulate a vario titolo, sono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Secondo la Procura, l’iscrizione nel registro rappresenta un atto dovuto per consentire accertamenti irripetibili, tra cui le autopsie previste sui corpi delle vittime e le verifiche tecniche sul food truck.
Dalle indagini, coordinate dal procuratore Domenico Fiordalisi e dal sostituto Maria Porcelli, emergono complessivamente 18 persone colpite: oltre ai due deceduti, sedici hanno manifestato sintomi di intossicazione. Il focolaio sarebbe iniziato tra il 3 e il 5 agosto, con i primi sintomi comparsi entro 48 ore dal consumo dell’alimento sospetto.
Intossicazione da botulino: aggiornamenti sui ricoverati
L’Azienda ospedaliera di Cosenza ha comunicato un miglioramento nello stato di salute dei pazienti più gravi: uno dei due ricoverati in Terapia intensiva è stato estubato e respira autonomamente, mentre un altro, sottoposto nei giorni scorsi a trattamento con antitossina botulinica, è stato trasferito dal reparto di Rianimazione a Medicina.
Restano ricoverate quattordici persone: cinque in Terapia intensiva, tre in Pediatria e sei nei reparti di Area medica. I progressi clinici, secondo fonti ospedaliere, sarebbero legati alla diagnosi tempestiva, confermata dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, e alla pronta applicazione dei protocolli previsti per il botulismo. Se entro il 12 agosto non emergeranno nuovi casi, il cluster di intossicazioni registrato in Calabria potrebbe considerarsi concluso.