La carenza di braccialetti elettronici mette in crisi il sistema delle misure cautelari. L’impennata di casi legati al Codice rosso ha saturato la disponibilità dei dispositivi di sorveglianza, fondamentali per garantire la sicurezza delle vittime. Tra i casi coinvolti, anche quello di Alessandro Basciano, noto deejay ed ex volto televisivo, accusato dalla Procura di Milano di stalking nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni.
Indagine per stalking su Alessandro Basciano: tra le prove chat con minacce a Sophie Codegoni
Il dj era stato arrestato nel novembre scorso nell’ambito di un’indagine condotta dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e dal pm Antonio Pansa. Rilasciato meno di 48 ore dopo, la Procura aveva successivamente chiesto per lui i domiciliari.
Il Riesame ha invece disposto il divieto di avvicinamento entro i 500 metri, ritenendo Basciano responsabile di comportamenti tali da provocare “uno stato continuo di ansia e paura” nella ex compagna, con conseguenze sulle sue abitudini quotidiane. Tra gli elementi raccolti nell’inchiesta, anche numerose chat contenenti messaggi offensivi e minacce.
Braccialetti elettronici finiti, Alessandro Basciano resta senza: cosa prevede la legge
Alessandro Basciano è ancora in attesa del braccialetto elettronico. Il deejay, 35 anni, è accusato di stalking nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni ed è sottoposto a un divieto di avvicinamento e di comunicazione, reso definitivo lo scorso 30 aprile dalla Corte di Cassazione, che ha confermato la misura cautelare disposta a febbraio dal Tribunale del Riesame di Milano.
Secondo quanto stabilito dai giudici, Basciano avrebbe dovuto indossare il dispositivo non appena rientrato in Italia dagli Stati Uniti, dove si trovava per motivi lavorativi. Tuttavia, a causa della saturazione degli “slot” disponibili, non è stato ancora possibile procedere con l’attivazione del sistema di sorveglianza.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio: il numero crescente di casi legati al Codice rosso ha causato una carenza strutturale dei braccialetti elettronici a livello nazionale. Anche il Ministero della Giustizia è intervenuto di recente con una circolare, segnalando criticità dovute ai limiti di attivazione mensili concordati con il fornitore Fastweb. Secondo fonti riportate da Adnkronos, per il mese in corso tutti i dispositivi disponibili risultano già assegnati, e anche Basciano si trova ora in lista d’attesa.
Se il dispositivo non potrà essere applicato, resta sul tavolo l’ipotesi di disporre gli arresti domiciliari.