Capibara invadono Buenos Aires: pesano fino a 90 kg, distruggono giardini e provocano incidenti

A Buenos Aires è in corso una vera invasione di capibara. Gli animali si aggirano per le strade cercando cibo e distruggendo prati e piante.

Centinaia di giganteschi capibara hanno invaso Buenos Aires.

Da giorni questi animali si aggirano nelle strade della capitale argentina cercando cibo, distruggendo prati e giardini e creando il panico tra i passanti e gli automobilisti.

Capibara invadono Buenos Aires: vengono avvistanti mentre cercano cibo nei cassonetti e nei prati

A Buenos Aires è in corso un’invasione di capibara. Gli animali hanno deciso di spostarsi dalla palude, loro habitat naturale, verso la città. Da noi poco conosciuti, questi animali sono invece sono molto comuni in America Latina, dove sono chiamati anche carpincho.

Sono centinaia gli esemplari che vengono continuamente avvistati dagli abitanti della capitale argentina mentre rovistano nei cassonetti per cercare del cibo o devastano prati e piante, lasciando in giro i propri escrementi. Aggirandosi incontrollatamente per le strade, hanno anche provocato alcuni incidenti.

Capibara invadono Buenos Aires: sono enormi roditori che possono pesare anche 90 chili

I capibara sono enormi roditori originari del Sudamerica. Essendo lunghi circa un metro e 30 centimetri, sono i più grandi roditori al mondo.

Le femmine adulte arrivano a pesare anche 90 chili, mentre i maschi si fermano sui 70.

Essendo erbivori, è facile trovare questi animali nei prati, meno invece nei giardini della case, come invece sta accadendo nelle ville di Nordelta, lussuosa ed esclusiva zona residenziale sorvegliata nel nord di Buenos Aires. Gli abitanti stanno trovando nelle loro proprietà diversi esemplari di capibara, che si muovono tipicamente in branco, intenti a divorare prati e piante.

Capibara invadono Buenos Aires: gli animali stanno riconquistando il loro territorio

Prima dell’espansione urbana, l’area di Nordelta, costruita poco più di vent’anni fa sul delta del fiume Paranà, era di fatto una palude dove i capibara vivevano. Per questo motivo, alcuni hanno iniziato a definirli dei moderni Che Guevara che simboleggiano la lotta di classe combattendo contro l’urbanizzazione e la distruzione dell’ambiente: i carpincho vogliono riprendersi il loro territorio.

“¡Viva la Revolución de las clases sociales!”, ovvero “viva la rivoluzione delle classi sociali”, ha scritto su Twitter il giornalista Luis Cardenas. “La domanda non è perché sia tornato, ma perché se ne fosse andato“, protestano gli animalisti, accusando i ricchi che “ancora una volta fanno come vogliono a spese dei più deboli”.

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