Caserta, parlano i bambini maltrattati dalle suore

I bambini maltrattati dalle suore nell'asilo di Caserta hanno raccontato le violenze cui erano sottoposti.

Hanno detto cosa accadeva loro i bambini maltrattati da quattro suore di un asilo di Caserta.

I bambini, di un’età compresa tra i 3 e i 5 anni, hanno raccontato tutti le stesse cose e ciò ha spinto i Carabinieri a credere che le testimonianze fossero reali. Sono state le mamme dei bambini a denunciare le suore per presunte violenze nei confronti dei loro figli.

I sospetti dei genitori

Tutto è iniziato quando i genitori dei bimbi si sono accorti della presenza di lividi, ciocche di capelli che cadevano, orecchie troppo arrossate e botte in testa.

Ai traumi fisici si aggiungevano anche disturbi comportamentali che i bambini non avevano mai mostrato in precedenza. Molti erano sempre spaventati, non volevano più giocare o mangiare quelli che erano i loro cibi preferiti.

Insospettiti i genitori si sono presentati in questura dai Carabinieri della caserma di San Marcellino (provincia di Caserta). Qui hanno denunciato le suore che gestivano l’asilo paritario per presunte violenze e maltrattamenti. Immediatamente le forze dell’ordine hanno installato tra il 5 aprile e il 30 maggio 2018 delle telecamere nella struttura.

E’ così che hanno scoperto la scuola degli orrori in cui le suore avevano, spesso per futili motivi, atteggiamenti di violenza fisica e psicologica.

I racconti dei bambini

Fondamentale per avviare gli atti d’accusa sono state le testimonianze stesse dei bambini, le quali hanno presto trovato un riscontro nelle riprese delle videocamere. Una bambina aveva raccontato alla madre che non desiderava più mangiare la cotoletta perché “le faceva perdere troppo tempo e se non mangiava in fretta la suora l’avrebbe messa in castigo lasciandola nella stanza al buio“.

Almeno un’altra decina di bambini hanno raccontato di episodi di sculacciate, pizzicotti, spintoni. Questi erano i metodi che le suore usavano semplicemente per riportare l’ordine o farsi ubbidire.

Le telecamere hanno raccontato di suore che allontanavano, afferrandoli per le braccia, i bambini dalla sala da pranzo. Dopo averli lasciati per qualche minuto in un’altra stanza completamente soli li obbligavano a risedersi a tavola nonostante i piccoli opponessero una forte resistenza.

Spesso gli oggetti che servivano per mangiare erano gettati a terra con forza dalle suore spazientite o ancora i bambini erano imboccati a forza in modo che finissero più velocemente di mangiare.

I piccoli, appena capivano di dover tornare all’asilo, piangevano e non volevano neanche più vestirsi. Una mamma ha addirittura affermato che la figlia si fosse fatta la pipì addosso per la paura nel momento in cui un suora l’aveva tirata a forza nel bagno strattonandola per i capelli.

Le accuse del gip

Il caso è stato seguito dal gip del tribunale di Napoli Nord, Valentina Giovanniello. Le suore sono state accusate di condotte vessatorie e il gip ha disposto la sospensione dall’insegnamento per un anno. Ha deciso di rifiutare la proposta della procura degli arresti domiciliari perché i maltrattamenti nei confronti dei bambini “frequenti, variegati e reiterat” tanto da determinare deviazioni comportamentali significative.

I genitori, prima di sporgere denuncia, avevano deciso di parlarne con la madre superiora la quale però ha sempre minimizzato il tutto.

Diceva che i bambini si facevano male da soli cadendo o giocando tra di loro, poi cercava di convincere i genitori a non credere ai loro figli perché “dicono solo bugie”. La madre superiora non ha mai preso parte ai maltrattamenti ma non li ha impediti pur avendone la possibilità. Anche lei è stata accusata di intralcio alla giustizia per aver cercato di far desistere un mamma dallo sporgere denuncia in cambio di una somma di denaro.

La suora avrebbe detto: “Stai zitta, non parlare. È una vergogna anche per te. Io ti do i soldi basta che non dici niente e poi ti assicuro che non succederà più”.