Milano, 5 ago. (Adnkronos) – I due carabinieri del nucleo Radiomobile di Milano che hanno partecipato all'inseguimento dello scooter su cui lo scorso novembre ha trovato la morte Ramy Elgaml, egiziano di 19 anni, rischiano il processo per depistaggio e favoreggiamento in quanto come pubblici ufficiali "al fine di impedire, ostacolare o sviare un'indagine" avrebbero costretto un testimone oculare a cancellare i video dello scontro avvenuto all'incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti.
I due, 27 e 38 anni, avrebbero favorito il collega coinvolto nell'incidente mortale costringendo il testimone a "cancellare immediatamente il video" ordinando di farlo dietro "minaccia" consistita in frasi come "cancella il video…fammi vedere che lo hai cancellato…dammi un documento che adesso ti becchi una denuncia".
I due militari, colleghi del carabiniere che deve rispondere di omicidio stradale, lo avrebbero favorito perché 'consapevoli' di quanto accaduto poco prima sull'asfalto. Una consapevolezza che manca, invece, agli altri due militari della squadra intervento operativo di Milano per cui sono state chiuse oggi le indagini coordinate dai pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano. I due dell'Arma devono rispondere solo di depistaggio perché avrebbero costretto a cancellare i video a un altro testimone, ma non pienamente coscienti di quanto avvenuto nelle fasi precedenti l'inseguimento mortale.