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CIPESS approva il ponte sullo Stretto: cosa sapere

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Il progetto del Ponte sullo Stretto ottiene il via libera, ma le criticità e le proteste ambientaliste si intensificano.

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) ha dato il via libera al progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, un’opera ambiziosa dal valore di 13,5 miliardi di dollari. Questo ponte, se realizzato, non sarà solo un’infrastruttura, ma il più lungo al mondo a campata unica.

Ma ti sei mai chiesto quali sfide affronta un progetto di tale portata? In effetti, il piano è ancora in fase di approvazione e suscita forti polemiche, specialmente da parte delle associazioni ambientaliste.

Il progetto del ponte: dettagli e tempistiche

Il ponte sullo Stretto di Messina si prevede che avrà una lunghezza complessiva di 3.660 metri e una campata sospesa di 3.300 metri, con torri alte 400 metri. Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), questo colosso potrebbe ospitare fino a 6.000 veicoli all’ora e 200 treni al giorno. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato che i lavori dovrebbero iniziare tra settembre e ottobre, con un’ottimistica previsione di completamento per il 2032.

Tuttavia, il percorso verso la realizzazione è tutt’altro che lineare. Il progetto dovrà affrontare l’approvazione della Ragioneria dello Stato e della Corte dei Conti, e nel frattempo non mancheranno ricorsi da parte delle associazioni ambientaliste. L’esecutivo sostiene con forza che il ponte rappresenterà un passo fondamentale per lo sviluppo economico del Meridione e dell’Italia intera, promettendo benefici in termini di occupazione e mobilità. Ma ci si può davvero fidare di queste promesse? Le criticità economiche e burocratiche sono numerose e potrebbero rivelarsi un ostacolo significativo.

Critiche e opposizioni al progetto

Le associazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace e Legambiente, si oppongono fermamente al progetto, considerandolo un azzardo sia economico che ambientale. In una nota congiunta, hanno messo in dubbio la sostenibilità del ponte, sottolineando che la sua apertura sarà per ora solo simbolica, dato che non esiste ancora un progetto esecutivo definitivo. Infatti, la Commissione VIA ha espresso 68 rilievi che devono essere affrontati, e le incertezze riguardano anche i costi di gestione e manutenzione, stimati in 1,6 miliardi di euro dal 2034 al 2060.

Inoltre, le stime di occupazione annunciate da Salvini, che parlava di 120.000 posti di lavoro, sono state chiarite come unità di lavoro annuo (ULA), il che non corrisponde necessariamente al numero di posti effettivi. La durata del cantiere è prevista per almeno sette anni, con una media di 4.300 occupati durante la costruzione. Ma è davvero così semplice? Le domande rimangono aperte.

Le promesse di Salvini e la realtà dei fatti

Il governo ha accolto con entusiasmo l’approvazione del CIPESS, ma le dichiarazioni del ministro Salvini riguardo ai tempi di inizio lavori stanno suscitando scetticismo. Da marzo 2023, ha cambiato più volte la data di inizio, ora fissata all’autunno del 2025. Questo atteggiamento ha sollevato dubbi tra i critici, che vedono nella situazione una forma di “annuncite” politica. E tu cosa ne pensi? È giusto continuare a promettere senza certezze concrete?

La questione si complica ulteriormente con l’ipotesi di intitolare il ponte all’ex premier Silvio Berlusconi, un sostenitore di lungo corso del progetto. La mancanza di un progetto esecutivo definitivo e le molteplici criticità sollevate dalle associazioni ambientaliste continuano a mettere in discussione la realizzabilità di un’opera che potrebbe cambiare il volto dell’Italia. Sarà davvero così o è solo un sogno? Solo il tempo potrà dircelo.