Roma, 15 mag. (Adnkronos) – “Il Decreto Cittadinanza è non solo profondamente sbagliato ma anche ingiusto. E’ il prodotto di scelte dove hanno prevalso il calcolo di parte e la malafede politica. La maggioranza è abituata a legiferare in un modo che si può definire ritorsivo: si fanno norme non per alzare il livello di equità delle stesse ma solo per colpire determinate categorie prese in antipatie per la loro volontà politica, perché non si allineano al volere dei detentori pro tempore del potere".
Così il senatore del Pd Dario Parrini, vice presidente della Commissione Affari Costituzionali, intervenendo nell’aula di Palazzo Madama in sede di dichiarazione di voto sul Decreto Cittadinanza.
"Per questo nel Ddl sul premierato si sono presi di mira i senatori a vita, la maggior parte dei quali si era macchiata, negli ultimi venti anni, di una colpa imperdonabile per il centro destra: non aver mostrato attenzione nei loro confronti. Così come lo si fa oggi con gli italiani all’estero colpevoli, agli occhi del Governo, di aver votato prevalentemente per il centro sinistra nelle ultime elezioni. Si può legiferare così, con questi intenti? Italiani all’estero definiti scrocconi, inclini all’imbroglio e quindi da stroncare con un Decreto legge per di più con valore retroattivo. Si tratta tra l’altro di uno strumento inappropriato in una materia che avrebbe richiesto più tempo, equilibrio e moderazione".
"Con il pretesto di eliminare storture e anomalie, che indubbiamente esistono, anziché accogliere misure migliorative si è azionata la ruspa agendo indiscriminatamente e producendo danni. Lo si è fatto, tra l'altro, incuranti della sicura coda di contenziosi giudiziari che già si profilano all’orizzonte, minando alla radice la possibilità di trasmettere la cittadinanza italiana a tanti nostri connazionali. Cittadini che non sono degli speculatori del passaporto ma persone che sono unite alla terra dei loro avi da legami effettivi. Con questo decreto si toglie un diritto a tantissimi che hanno con l’Italia legami veri. Questo decreto brutto e dannoso è un colpo che la destra infligge anche alla memoria stessa di Mirko Tremaglia".