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Confindustria: più investimenti per l'obiettivo zero emissioni

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Torino, 29 apr. (askanews) - Le politiche del G7 devono sostenere la competitività delle imprese durante la transizione, stabilendo regole di mercato chiare e durature che favoriscano il dispiegamento dei capitali privati e che evitino distorsioni dei mercati. Saranno fondamentali anche i cofinanzi...

Torino, 29 apr. (askanews) – Le politiche del G7 devono sostenere la competitività delle imprese durante la transizione, stabilendo regole di mercato chiare e durature che favoriscano il dispiegamento dei capitali privati e che evitino distorsioni dei mercati. Saranno fondamentali anche i cofinanziamenti per la costruzione delle infrastrutture necessarie e lo sviluppo dei vettori energetici decarbonizzati. Queste le priorità per il G7 individuate da Confindustria e Deloitte nel B7 Flash, l’analisi realizzata in occasione dell’evento B7 “G7 Industry Stakeholders Conference” svoltosi all’Unione Industriali di Torino. Il B7 Italy 2024, di cui Deloitte Italia è l’unico Knowledge Partner, è guidato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia e ha un ruolo chiave nell’identificare e indirizzare le priorità dell’agenda economica globale, guidando i Paesi G7 nelle grandi sfide di oggi.

All’Unione Industriali è intervenuto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: “Possiamo vivere il periodo attuale come una grande opportunità. Siamo un paese caratterizzato dal fatto che mancano le materie prime, ma a ben vedere l’economia circolare può diventare un grande giacimento. Con la trasformazione e con la genialità questo Paese si è collocato tra le grandi potenze mondiali. Il passaggio che Torino ha vissuto a inizio Novecento, con la trasformazione industriale di mestieri e processi di produzione, è stato alla base del miracolo del secolo scorso. Anche in questo frangente possiamo cogliere le opportunità rappresentate da decarbonizzazione, accompagnamento al futuro, nuove energie, sviluppo della tecnologia. Facendo affidamento sulla scienza possiamo affrontare le sfide dei nostri tempi. In particolare, la nuova energia nucleare può dare quella continuità che fotovoltaico, geotermico ed eolico non sono in grado di fornire”.

Prende parola anche Emma Marcegaglia, presidente del B7 Italy 2024: “Dobbiamo mettere al centro dell’attenzione le tecnologie, per ridurre il costo dell’energia e fare in modo che ci sia innovazione. Occorre poi dire con chiarezza che servono moltissimi investimenti. Per quanto riguarda l’Europa occorre emettere bond europei, e penso anche all’unione bancaria e all’unione dei mercati di capitali. Sono tante le cose da fare, l’importante è farle con serietà e con cooperazione tra pubblico e privato, che non sono nemici l’uno dell’altro. L’Europa è indietro rispetto alla Cina, ma può recuperare il gap di competitività. Serve però più coesione, ogni Paese tende ad andare per conto proprio. Occorre invece lavorare insieme e avere un mercato unico e integrato dell’energia, fissando un prezzo unico, poiché anche all’interno dell’Europa ci sono costi di energia completamente diversi. Servono anche infrastrutture comuni e una politica di aiuti di Stato che non vada a beneficio solo dei più abbienti”.

Ambiente, energia e clima sono tre dimensioni intrecciate di un’unica grande partita che richiederà un enorme cambiamento al mondo delle imprese.

Così Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia: “E’ chiaro a tutti che la transizione ecologica avrà dei costi che si innestano su un tema di competitività già esistente. Le imprese europee sono già fortemente svantaggiate da questo punto di vista, basta pensare al costo delle emissioni dei gas serra, che in Europa è di dieci volte più alto di quello cinese, mentre il costo dell’energia elettrica è superiore di due volte. Abbiamo anche un alto valore dei cosiddetti stranded asset, cioè quegli asset che dovranno essere dismessi prima del tempo a causa dell’obsolescenza tecnologica, e dovranno essere sostituiti con altri ad impatto zero. Accanto a questo abbiamo temi di competitività che nascono da altri aspetti, come la dipendenza dalle fonti energetiche, basti pensare che dipendiamo dalla Cina per quote che vanno dall’80% sul fotovoltaico al 65% per le batterie. Per fare fronte alla transizione ecologica senza rinunciare alla competitività elle imprese saranno necessari investimenti straordinari e comuni, nel contesto di una politica industriale che sia quanto più possibile condivisa tra tutti i paesi del G7”. Il capoluogo piemontese, nei giorni 28, 29 e 30 aprile, è teatro della riunione Ministeriale G7 su “Energia, ambiente e clima”.