Conte, Di Maio e Draghi: la scissione del M5S ha un vincitore?

Dove andrà a collocarsi "Insieme per il futuro"? Cosa cambia per il governo dopo la scissione del M5S e il "Conte dimezzato"?

Spoiler: no.

La scissione del M5S apre inevitabilmente a nuovi scenari politici e nuovi rapporti di forza. Ma tutto è ancora in divenire e nel medio periodo potrebbe risentirne anche la maggioranza di governo.

Scissione del M5S, chi rischia di più?

La scissione del M5S apre inevitabilmente nuovi scenari politici.  ‘Insieme per il futuro‘ è il progetto allo stato embrionale di Di Maio e dei sessanta parlamentari che lo hanno seguito. E proprio il futuro sembra essere l’incognita che lega come un filo i nuovi rapporti di forza in seno alla compagine governativa ma anche in vista delle prossime elezioni.

Conte, Di Maio e sullo sfondo Draghi con il suo governo. Chi ci guadagna e chi rischia di più dopo la scissione del M5S? Spoiler: una risposta assoluta non esiste.

Ovviamente tutti ostentano ottimismo ma la verità è che la situazione è in evoluzione con esiti al momento poco prevedibili. La scissione era nell’aria ma non con questi tempi. E non di queste proporzioni.

Il futuro del Governo Draghi

Per quanto riguarda il Governo Draghi, neanche il tempo di allontanare una possibile crisi  – dopo aver incassato il sì del Senato sulla risoluzione di maggioranza sulle armi in Ucraina – che altri problemi si preannunciano all’orizzonte.

Dopo aver in qualche modo ammainato la bandiera pacifista sulla questione dell’invio di  armi in Ucraina, il “Conte dimezzato” – o meglio ridimensionato – sembra al momento innocuo per le sorti politiche del governo. Difficile pensare a una crisi immediata – del resto smentita anche dai diretti interessati nelle ultime dichiarazioni -per il semplice motivo che al momento eventuali elezioni anticipate difficilmente premierebbero ciò che resta del M5S. Anche se è probabile che il partito guidato da Conte chieda un rimpasto di governo, eventualmente con un riequilibrio per i posti di sottogoverno.

Cosa potrebbe cambiare nel medio-lungo periodo

Nel medio e lungo periodo però le cose potrebbero cambiare. Messo all’angolo, l’ex premier potrebbe scegliere una politica diversa da quella di Luigi Di Maio, ormai fedele alleato di Draghi. E trovare una connotazione al M5S  che già  prima della sua guida naviga a vista in balia degli eventi.  Senza una visione politica che possa definirsi tale all’orizzonte.

“Insieme per il futuro”…ma quale?

Ancora più incerto il futuro della nuova formazione politica – per ora solo parlamentare – annunciata da Di Maio dopo la scissione. Su un punto tutti i commentatori sono concordi: il Centro della politica italiana è ormai “saturo” di varie formazioni politiche, con Renzi e Calenda sullo sfondo. E dove si collocherà il nuovo aggregato è al momento un’incognita. Nell’area del PD sussurra qualcuno. Ma è ancora tutto da valutare.

Insomma, tutto è in divenire.

Il futuro politico dei tre è legato da un filo sottile dove la scelta di uno può determinare le sorti dell’altro. Di sicuro c’è solo l’incertezza in uno scenario internazionale che, al contrario,  avrebbe bisogno di una maggioranza granitica per affrontare le difficili – a tratti drammatiche –  sfide dei prossimi mesi.