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Disturbi del sonno: perchè ci si sveglia di soprassalto?

disturbi del sonno

I disturbi del sonno, come svegliarsi di soprassalto, possono compromettere la nostra salute psico-fisica. Conosciamoli meglio.

Hai mai sentito parlare di disturbi del sonno? Ti è mai capitato di svegliarti di soprassalto senza alcuna ragione apparente? Non è una cosa insolita. Durante i periodi di stress e stanchezza, può capitare infatti di entrare nella fase REM in anticipo, quando il corpo non è ancora preparato. Questo porta ad essere esposti ad un risveglio sgradevole. Per capire meglio il processo, partiamo dalla base: cos’è il sonno?

Il sonno

Il sonno è un elemento fondamentale per tutti noi, come mangiare e respirare. Ciascuno di noi trascorre circa un terzo della vita dormendo. A cosa serve dormire? A produrre anticorpi, eliminare tossine, mantenere il metabolismo del cervello, rafforzare la memoria, riposare il sistema cardiovascolare.

Dormire adeguatamente significa farlo per almeno 7/9 ore a notte. Dormire poco è pericoloso per la salute: chi lo fa per meno di 5 ore a notte è più esposto a disturbi cardiovascolari e alimentari. Nel lungo periodo si può essere soggetti a obesità, a contrarre infezioni e malattie, viene compromessa la capacità di apprendimento e memoria. Se il problema persiste l’ instabilità psichica può portare ad insuccessi sociali e lavorativi.

Dormire bene

Una buona qualità del sonno è fondamentale quindi non solo per il nostro benessere psicofisico, ma anche per la sfera sociale, intima e lavorativa. Dormire male, infatti, significa non avere energie da spendere per affrontare adeguatamente gli impegni della giornata. Vivendo in una società frenetica, si tende a relegare il sonno ad un ruolo marginale, considerandolo un momento improduttivo, quasi ad una perdita di tempo. Niente di più errato!

Negli anni ’50 le teorie scientifiche accreditate lo definivano un processo prettamente passivo. Il sistema nervoso centrale veniva considerato inattivo in quanto insufficientemente stimolato. Al contrario, come vedremo, il sonno è un processo molto attivo. Ha una struttura ciclica che si ripete normalmente dalle 4 alle 6 volte, con alternanza della fase NREM, più leggera, a quella REM, più profonda. Vediamo meglio la sua struttura.

Le fasi del sonno

La fase NREM è composta da 4 stadi che possono durare dai 5 ai 10 minuti: l’addormentamento, il sonno leggero, quello profondo, e quello molto profondo. Un ciclo regolare del sonno è caratterizzato dalla progressione dallo stadio 1 al 4 per poi arrivare alla fase REM, quella dei sogni. Una volta terminata quest’ultima, il ciclo ricomincia.

Il susseguirsi delle fasi però non ha una durata costante. Dalla veglia al sonno leggero, passando dall’addormentamento, ci vogliono in genere pochi minuti. Da qui si passa alle fasi di sonno più profonde. Dopo circa 90 minuti si arriva al primo episodio REM alla fine del quale si ripassa al sonno leggero. Nella prima parte della notte di solito prevalgono gli ultimi stadi, quelli più profondi. Avvicinandosi alla mattina al contrario, prevalgono gli stadi leggeri e quelli REM.

Vediamo più nello specifico le singole fasi.

Addormentamento

Durante questa fase, gli occhi sono chiusi, si può essere svegliati con facilità, con la conseguenza di sentirsi poco riposati o non aver dormito proprio.

Nella prima fase del sonno, ma non solo, la gente a volte sperimenta la sensazione di cominciare a cadere e risvegliarsi di soprassalto. Questo è causato dalle miocronie, scosse muscolari ipniche (durante il sonno) o ipnagogiche (durante l’addormentamento) improvvise, brevi ed intense.

Svegliarsi di soprassalto

La reazione più naturale è quella di saltare e risvegliarsi in modo brusco. Mioclonie ripetitive possono causare dell’insonnia cronica. Le persone particolarmente stressate sperimentano spesso un sonno disturbato da contrazioni. Capita che si facciano sogni molto vividi e ci si senta fisicamente energici come da svegli.
In particolar modo, quando si è spaventati o in pensiero, è possibile sperimentare la sensazione di stare lottando con qualcuno o fuggendo da qualcosa. Naturalmente nella camera non c’è nessun predatore, ma il cervello e conseguentemente il corpo reagiscono automaticamente come se questi stimoli fossero reali.

Cosa succede nello specifico? Innanzitutto il ritmo del respiro e del battito cardiaco accelerano esponenzialmente. Ciò comporta un aumento del tasso di sangue pompato al cervello e ai muscoli, i polmoni prendono ossigeno, il sistema urinario e digestivo rallenta e le pupille si allargano per rendere la vista più acuta. Si entra nella cosiddetta modalità “sopravvivenza”.

Sonno leggero

Durante questa fase si alternano periodi di rilassamento a periodi di tonicità muscolare. La temperatura del corpo diminuisce, la frequenza cardiaca rallenta e ci si prepara al sonno profondo.

Sonno pesante

Questa fase è la più profonda. Motivo per cui, se si viene svegliati in questo stadio, si può avvertire un senso di disorientamento.

La fase REM

Come già scritto, la fase REM avviene circa un’ora e mezza dopo l’inizio del sonno ma non ha una durata regolare per tutta la notte. Il primo periodo infatti dura circa 10 minuti, mentre l’ultimo può durare anche un’ora. In questa fase si sogna.

In questa fase persiste un’intensa attività oculare contrapposta ad una paralisi dei muscoli volontari, motivo per cui spesso viene chiamato “sonno paradosso”.

Nelle persone affette da disturbi del sonno, durante questa fase il corpo reagisce come in presenza di uno stato di veglia: il battito cardiaco accelera e la respirazione diventa irregolare. A questi soggetti può capitare di entrare troppo presto in questa fase e di svegliarsi di soprassalto.

I sogni tendono ad essere più vividi e il corpo li accompagna con movimenti improvvisi in quanto i muscoli non sono rilassati come dovrebbero. Anche se questo fenomeno preoccupa molto, è facilmente risolvibile adottando un modello di sonno regolare.

I disturbi del sonno

Quasi il 20% degli italiani presenta disturbi del sonno. Conosciamoli meglio.
I soggetti maggiormente esposti ai disturbi del sonno, sono neonati e anziani, persone stressate e depresse, donne in menopausa o in stato di gravidanza, persone affette da disturbi neurologici o allergie.

I disturbi del sonno vengono suddivisi in due categorie, le dissonnie e le parassonie. Nella prima rientrano le insonnie, le ipersonnie, l’apnea nel sonno, la narcolessia e i disturbi del ritmo sonno-veglia. Nella seconda categoria disturbi come il bruxismo e il sonnambulismo.

Per intervenire sui disturbi del sonno, prima di ricorrere, se necessario, alle terapie farmacologiche, consigliamo rimedi più semplici. Trovare per esempio il giusto alternarsi del ritmo sonno-veglia manipolando le nostre abitudini legate al sonno. Mangiare cibi ad elevato contributo glicemico e fare una moderata attività fisica prima di dormire. Queste abitudini, infatt,i aiutano a dormire meglio ed in modo regolare.