Argomenti trattati
Il recente crollo della Torre dei Conti a Roma ha lasciato una comunità in lutto e un’opinione pubblica sconvolta. Abduli Dilaver, un operaio macedone di 52 anni, è uno dei pochi a essere sopravvissuto a questo tragico evento. Ancora scosso, racconta la sua esperienza e i momenti di terrore vissuti quel giorno. L’incidente ha causato la morte di un suo collega, un uomo di 66 anni, intrappolato sotto le macerie per oltre undici ore.
La tragedia e le sue conseguenze
Il crollo, avvenuto il 3 novembre durante i lavori di restauro e consolidamento dell’edificio, ha avuto luogo in due fasi distinte. Il primo crollo si è verificato intorno alle 11:20, seguito da un secondo evento alle 12:50, proprio mentre i soccorritori tentavano di estrarre il lavoratore rimasto intrappolato. Abduli, che da un mese lavorava alla ristrutturazione, descrive quei momenti come un incubo: “Non so neanche come sia successo, tutto è accaduto così in fretta”.
Il racconto di Abduli Dilaver
“Siamo stati colti di sorpresa”, continua Abduli. “Quando ho visto la polvere alzarsi, ho capito che qualcosa non andava. In un attimo, ci siamo ritrovati in una situazione di pericolo”. Il suo collega Octay Stroici, purtroppo, non ce l’ha fatta. I soccorritori, composti da oltre 140 vigili del fuoco, hanno lavorato incessantemente per estrarre le vittime dalle macerie, ma per Octay era troppo tardi. Abduli rivela: “Abbiamo rischiato tutti di morire. Adesso non so quando tornerò a lavorare, ho bisogno di tempo per riprendermi”.
Storia della Torre dei Conti
La Torre dei Conti non è solo un luogo di lavoro, ma un simbolo di storia e cultura che affonda le sue radici nel IX secolo. Inizialmente costruita sopra i resti del Tempio della Pace, l’edificio ha subito numerose ristrutturazioni nel corso dei secoli, in particolare dopo i terremoti del 1348, 1630 e 1644. L’ultima ristrutturazione, avviata con un investimento di 6,9 milioni di euro tramite fondi del PNRR, mirava a riportare alla luce la bellezza di questa struttura storica.
Le trasformazioni nel tempo
Nel 1203, Papa Innocenzo III amplificò la torre per la sua famiglia, i Conti di Segni, utilizzando lastre di travertino provenienti dai vicini Fori Imperiali. Questo intervento non solo rappresentava il potere ecclesiastico, ma anche la grandezza della famiglia. La torre, nel medioevo, era una fortezza urbana che simboleggiava la protezione e la coesione della famiglia. La struttura originaria doveva superare i 50 metri, ma i danni subiti negli anni hanno ridotto la sua altezza attuale a soli 29 metri.
Le indagini in corso
Con la morte di Octay Stroici, la Procura di Roma ha avviato un’indagine per omicidio colposo e disastro colposo. L’area è stata sequestrata e gli inquirenti stanno raccogliendo prove e testimonianze per chiarire le cause del crollo. Sono stati effettuati rilevamenti strutturali prima dell’inizio dei lavori, e la Sovrintendenza ha dichiarato che tutte le misure di sicurezza erano state rispettate. Tuttavia, il cedimento improvviso dell’edificio pone interrogativi sullo stato di conservazione della torre.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha proclamato un lutto cittadino per onorare la memoria dell’operaio scomparso, con bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici. La tragedia ha colpito profondamente la comunità, costringendo tutti a riflettere sull’importanza della sicurezza sul lavoro e sulla cura del patrimonio storico.