Indagini sul caso Desirée: arrestato pusher romano

In manette un pusher romano, arrestato nell'ambito delle indagini per la morte di Desirée Mariottini. Forse da lui la dose fatale.

Romano lo spacciatore di 36 anni arrestato nella Capitale nell’ambito delle indagini per la morte di Desirée Mariottini.

Secondo gli inquirenti, tra i clienti del pusher arrestato vi sarebbe anche la ragazza stuprata e trovata morta alcune settimane fa nel quartiere di San Lorenzo a Roma. L’uomo è stato fermato dagli agenti della squadra mobile romana con l’accusa di spaccio di stupefacenti e psicofarmaci. Il pusher avrebbe infatti venduto la droga a diverse persone, tra cui anche dei minorenni, che frequentano locali nelle stesse zone della città.

Arrestato pusher romano: droga ai minorenni

Non si esclude che possa essere arrivata da lui la dose che si è infine rivelata fatale per la giovane Desirée. Per questo lo spacciatore è ora indagato: perché ritenuto responsabile di aver ceduto cocaina, eroina e psicofarmaci con effetti psicotropi – tra l’altro contenenti quetiapina, farmaco utilizzato nella terapia di schizofrenia e disturbo bipolare – ai frequentatori, minori e non, del capannone di via Dei Lucani 22, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita della ragazza.

Roma infestata dallo spaccio

Le indagini sulla morte della giovane romana hanno portato all’attenzione mediatica la realtà dello spaccio nella Capitale. Il quartiere di San Lorenzo resta una delle principali zone di traffico di sostanze. Ma si parla di zone di passaggio, perché il modello romano è ben distante da quello della tradizionale piazza di spaccio sedimentata nell’immaginario collettivo italiano: i pusher a Roma sono itineranti. Viaggiano sui mezzi pubblici e prediligono tutte le zone della movida dove il traffico è pedonale.

Questo ovviamente per evitare i controlli, sempre che ce ne siano mai stati: “Può sembrare incredibile – dice un investigatore le cui parole riporta il Fatto Quotidianoma da via dei Lucani, non sono mai pervenute segnalazioni di persone che spacciavano“.