Desirèe Mariottini, spuntano impronte digitali su vestiti

La Procura ha disposto una perizia per svolgere accertamenti tecnici irripetibili sugli indumenti che indossava Desirée Mariottini.

La vicenda riguardante l’omicidio di Desirèe Mariottini continua a far parlare di sé: le indagini sono ancora in corso e continuano a creare polemiche e tensioni.

Nella mattinata di lunedì 26 novembre 2018 la Procura di Roma ha disposto una perizia per procedere a controlli tecnici irripetibili. Infatti, verrano eseguite alcune analisi sui residui biologici. Lo scopo è quello di cercare di isolare le impronte digitali trovate sui vestiti indossati dalla giovane vittima al momento del decesso. Solo in questo modo, secondo la Procura di Roma, si potrà provare a risalire a coloro i quali hanno passato con lei le ultime ore di vita.

Le forze dell’ordine e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire tutti gli avvenimenti della notte dell’omicidio per capire una volta per tutte cosa sia realmente successo. Secondo alcune indiscrezioni dodici sarebbero le persone che sono entrate in contatto con la giovane sedicenne nelle quarantotto ore che hanno anticipato l’omicidio. La Polizia, per ora, ha arrestato solo cinque di questi. Gli uomini incarcerati, accusati di omicidio, spaccio di droga e violenza sessuale, sono i senegalesi Mamadou Gara, 27 anni, e Brian Minteh di 43 anni, il nigeriano Chima Alinno di 46 anni, il ghanese Yusif Salia e un italiano residente a Roma.

Tra sessanta giorni arriveranno i risultati degli esami fatti sui vestiti della vittima e sicuramente le idee sull’accaduto saranno molto più chiare. Nel frattempo, le indagini stanno procedendo sotto la guida del pubblico ministero Stefano Pizza.