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Paura in una scuola a Rovigo causata dalla psicosi del coronavirus: due fratellini di origini cinesi sono stati posti in quarantena.
I bimbi, infatti, sarebbero tornati da poche settimane da un viaggio in Cina e i genitori degli altri alunni temono un contagio. Così, si sarebbero rivolti al dirigente scolastico prima e al sindaco poi affinché i bambini vengano allontanati dall’istituto. Tuttavia, come ha precisato l’Usl, “non c’è alcun rischio”.
Il coronavirus partito da Wuhan sta generando una psicosi anche in Italia: l’ultimo caso è stato registrato a Rovigo.
Nella scuola elementare di Castelguglielmo, infatti, due fratellini cinesi sono stati allontanati dall’istituto perché tornati da poco dalla Cina. I bimbi, rispettivamente di seconda e di quinta elementare, si erano recati nella loro città natale, Canda, insieme alla famiglia. Il rientro sui banchi era previsto per mercoledì, ma i genitori degli altri bambini temono siano stati contagiati dal virus cinese. Perciò si sono rivolti al dirigente scolastico per denunciare il fatto e poi al sindaco del paesino.
Nonostante le rassicurazione dell’Usl, che ritiene non esista alcun rischio (i bimbi non hanno presentano alcun sintomo), i genitori rimangono comunque preoccupati. “A scuola non li vogliamo”, lamentano.
La situazione
“I bambini – ha dichiarato il sindaco di Canda, Alessandro Berta – sono arrivati nel nostro Paese da una decina di giorni e stanno benissimo“. Per questo motivo, rassicura il primo cittadino, “non c’è ragione di preoccuparsi“. Gli stessi toni provengono anche da Antonio Compostella, il direttore generale dell’Usl 5 Polesana.
“Il virus – ha spiegato il direttore – ha un’incubazione stimata tra i dieci e i dodici giorni. I due piccolini sono rientrati in Italia proprio da quel lasso di tempo e non hanno mostrato nemmeno un sintomo sospetto“.
Le parole del dirigente scolastico
Il preside della scuola elementare di Castelguglielmo, Amos Golinelli, è intervenuto in seguito ai fatti spiegando che “alcuni genitori si sono lamentati”. Tuttavia, “non abbiamo alcuna norma o circolare che ci autorizzi a bloccare l’ingresso dei due bambini, pertanto attendiamo l’esito del percorso attivato dall’azienda sanitaria”.
“Gli alunni della seconda elementare — ha raccontato ancora il preside — hanno preparato una serie di regalini per il loro compagno”. “In ogni modo – ha poi concluso il dirigente -, insieme ai genitori è stato concordato un ultimo controllo, fugando definitivamente qualsiasi dubbio”.