Coronavirus, parla assessore Gallera: "Bisogna lasciare libero il 112"

L'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha ribadito la necessita di lasciare libero il 112 per gestire l'emergenza coronavirus.

Nel corso di una conferenza stampa tenutati nella serata del 24 febbraio, l’assessore lombardo al welfare Giulio Gallera ha ribadito la necessità di lasciare libero il numero di telefono del 112 al fine di gestire l’emergenza coronavirus, chiamando esclusivamente il numero 1500 se si ha bisogno di delucidazioni in merito ai sintomi.

L’assessore Gallera ha poi precisato che la regione ha già chiesto rinforzi al centralino regionale del Servizio Sanitario Nazionale.

Coronavirus “Lasciate libero il 112”

Rispondendo alle domande dei giornalisti sui centralini per le emergenze completamente intasati, l’assessore Gallera ha dichiarato: “Le chiamate e i numeri sono tutti intasati, perché si pensava di riuscire a gestirli ma c’è stata una grande ondata.

Abbiamo chiesto rinforzi anche al centralino regionale, cioè quello che è collocato per il Servizio Sanitario Nazionale a Paternò. Il presidente [Fontana ndr] ha detto che bisogna lasciare libero il 112, perché altrimenti chi ha dei sintomi e chiama sta al telefono mezz’ora e non riesce a prendere la linea oppure ha un infarto o qualunque altra cosa”.

Il caso dell’anziano di Vimodrone

Le parole dell’assessore Gallera hanno rimandato al caso di un anziano di Vimodrone, nel milanese, che ha rischiato di morire proprio a causa delle linee del 112 completamente intasate.

Il 75enne si era infatti sentito male nella mattinata del 24 febbraio accasciandosi a terra fuori dal portone di casa. Alcuni passanti lo avevano subito soccorso ma il numero per le emergenze risultava sempre occupato dalle migliaia di telefonate di persone che chiedevano informazioni per il coronavirus.

L’uomo è stato in seguito trasportato da un ambulanza presso l’ospedale più vicino e secondo alcuni le numerose chiamate al 112 possono essere state causate da un falso allarme su di un caso di coronavirus a Cologno Monzese, che è stato in seguito smentito.