Mascherine non idonee dalla Protezione Civile, Borrelli: "Errore logistico"

Gli ordini dei medici italiani hanno inviato una circolare che invita a non adoperare le mascherine della Protezione Civile: non sono a uso sanitario.

Nella giornata del 1° aprile la Federazione nazionale degli ordini dei medici ha diramato un comunicato ufficiale in cui esorta a non utilizzare le oltre 600mila mascherine anti coronavirus inviate dalla Protezione Civile agli operatori sanitari di tutto il Paese: Queste ultime infatti, e purtroppo non è un pesce d’aprile, non sarebbero destinate all’uso sanitario e pertanto la stessa Federazione ne ha chiesto l’immediata sospensione della loro distribuzione nelle strutture ospedaliere.

“Si è trattato di un errore logistico” si è giustificato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, chiedendo poi la “sospensione immediata della distribuzione e dell’utilizzo di quanto ricevuto” per evitare “un dramma”. Il capo dipartimento ha inoltre incaricato Arcuri di aprire un’indagine per far luce sull’accaduto.

Coronavirus, no a mascherine Protezione Civile

Il comunicato della Federazione nazionale Ordini medici chirurghi e odontoiatri porta la firma del suo presidente, Filippo Anelli, che riporta una dichiarazione del commissario straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19 Domenico Arcuri: “Arcuri mi ha appena informato che le mascherine contenute in involucri che riportavano la dizione maschere Ffp2 equivalenti, inviati dalla Protezione civile, in data odierna, agli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri dei capoluoghi di Regione, non sono dispositivi autorizzati per l’uso sanitario dalla Protezione Civile”.

Il comunicato si chiude invitando le strutture sanitarie e ospedaliere a non utilizzare le suddette mascherine: “Vi chiedo, quindi, di sospendere immediatamente la distribuzione e l’utilizzo di quanto ricevuto, informando nel contempo eventuali medici o strutture che ne fossero già in possesso”.

Il precedente carico inutilizzabile

Non è la prima volta che la Protezione Civile finisce nel mirino per aver inviato alle autorità sanitarie locali mascherine non idonee.

Lo scorso 14 marzo vennero infatti ritirate oltre 200mila mascherine non omologate contro il coronavirus e destinate ai medici e agli operatori sanitari della Lombardia. Stando a quanto riferirono all’epoca le autorità regionali, le mascherine donate dalla Protezione Civile avevano l’aspetto di un sottile panno per la polvere e non presentavano in marchio CE sulla confezione.