Fase 2, sull'autocertificazione non serve indicare nome dei congiunti

Per motivi di privacy non bisognerà indicare le generalità dei congiunti sull'autocertificazione durante la fase 2.

Nel corso della conferenza stampa con la quale sono state illustrate le nuove disposizioni in vista dell’avvio della fase 2, il premier Giuseppe Conte ha parlato della possibilità di poter far visita ai congiunti.

In attesa della circolare del Viminale per chiarire i dubbi in merito agli spostamenti consentiti e come compilare l’autocertificazione, sembra che per motivi di privacy non bisognerà indicare le generalità degli “affetti stabili” in questione.

Fase 2, autocertificazione e congiunti

In attesa dell’avvio di fatto della fase 2, sembra che per andare a far visita ai congiunti non si dovrà indicare le loro generalità per motivi di privacy e per lo stesso motivo le forze dell’ordine non potranno farne richiesta. Sarebbe questo il motivo per cui il governo non dovrebbe predisporre un nuovo modulo, risultando sufficiente barrare la voce assistenza ai congiunti sull’autocertificazione usata fino ad ora, anche se non ci sono motivi di urgenza.

Sarà comunque una circolare del Viminale a chiarire i dubbi in merito agli spostamenti consentiti e alle modalità di compilazione dell’autocertificazione. La direttiva in questione dovrebbe arrivare entro il primo maggio, mentre una Faq dovrebbe essere pubblicata sul sito del governo per sottolineare il divieto di trasferirsi nelle seconde case pur trovandosi nella regione di residenza.

Per quanto riguarda il modulo di autocertificazione utilizzato in questo momento, ricordiamo, sono elencati tre motivi che giustificano l’uscita da casa, tra cui appunto situazione di necessità e urgente assistenza a congiunti.

Con la circolare ai prefetti, quindi, dovrebbe essere chiarito che per motivi di privacy i cittadini non devono scrivere le generalità del congiunto.