Silvia Romano, critiche per la conversione: ma non è stata la prima

Silvia Romano riceve continue critiche, soprattutto per la conversione all'Islam. Altri italiani, ex ostaggi, lo hanno fatto: erano tutti uomini.

Silvia Romano continua a ricevere piogge di critiche per la sua conversione all’Islam, ma in realtà non è il primo ostaggio rilasciato dai terroristi ad averlo fatto.

Sono stati infatti altri 3 gli italiani liberati e rientrati su territorio nazionale, 2 dei quali hanno affermato di aver cambiato il loro credo.

Silvia Romano, critiche e insulti

L’unica differenza fra Silvia e gli altri ex ostaggi? Erano tutti uomini.

A sollevare questa delicata questione, l’avvocato Cathy La Torre sul suo profilo Instagram, che offre sicuramente un ottimo spunto per una riflessione su quanto si possa avere pensieri così retrogradi in un Paese libero, a prescindere dalla laicità o meno dello Stato.

Silvia Romano ha ricevuto insulti e minacce per la conversione all’Islam, ma anche commenti al veleno sul suo aspetto fisico al rientro in Italia.

Ci si aspettava una donna emaciata, magra, distrutta nel corpo come “prova visiva” che anche la mente lo fosse. Questo quanto si evince dai commenti leggibili sui social network, prova del fatto che la cultura della violenza sia ormai diventata un’abitudine.

Tre ex ostaggi, nessuna critica

Nell’ultimo anno c’è stata la liberazione di Luca Tacchetto, Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti. I primi due, dopo la liberazione, hanno ammesso di essersi convertiti alla religione islamica: tutti si trovavano nelle mani di gruppi terroristi, ma al loro rientro nessuno ha avuto da ridire.

Tacchetto era in vacanza con un’amica quando avvenne la sua cattura in Burkina Faso, da parte dei terroristi Jnim, cellula di Al Qaeda, che durò per 15 mesi.

Sandrini invece, in viaggio in Turchia, sequestrato al confine con la Siria, rimase prigioniero di una banda criminale per ben 3 anni, fino alla liberazione tramite negoziato. Zanotti, imprenditore recatosi in territorio turco per lavoro, ha passato 3 anni prigioniero di Al Qaeda per poi venire liberato a seguito di una trattativa.

In tutte queste occasioni, la notizia ha fatto scalpore ma non ha mosso così tanto l’opinione pubblica: chiediamoci il perché.