Silia Melis, rapita in Sardegna nel 1997 e rilasciata dopo nove mesi, ha raccontato al Fatto Quotidiano di aver vissuto la stessa esperienza di Silvia Romano dopo la liberazione.
Anche lei infatti fu vittima di critiche e attacchi non tanto per il vestito quanto per l’aspetto fisico che agli occhi dei detrattori era parso troppo ordinato per appartenere ad una donna sequestrata per così lungo tempo.
Silvia Melis su Silvia Romano
Il rilascio di Silvia Melis avvenne l’11 novembre del 1997 vicino a Nuoro: qui due agenti in borghese la trovarono dopo 265 giorni di prigionia e la portarono in Questura.
Dato che desiderava apparire ordinata in pubblico, “volli aggiustarmi, lavarmi, truccarmi, più perché mi sentivo impaurita e insicura all’idea di tutti quelli che mi aspettavano fuori“.
Questo le causò però critiche anche da parte della stampa e molti arrivarono anche a dubitare del fatto che fosse stata davvero rapita. Tutti si aspettavano di vederla distrutta e invece è apparsa sorridente esattamente come Silvia Romano, un atteggiamento che lei capisce e che non dovrebbe stupire nessuno.
Vedere infatti che tanta gente si è interessata a sé, si è preoccupata della propria sorte e ha pregato per sé “è la prima luce dopo tanto buio“.
Infine un consiglio alla sua omonima: pensare al futuro e farsi scivolare addosso l’odio “perché tanto si dimenticheranno in fretta di lei come è stato per me“. É infatti bene a suo dire prendere le distanze dai giudizi perché entro poco arriverà un nuovo caso mediatico di cui occuparsi.