Albizzate, la disperazione del papà: "Non ho potuto fare nulla"

La tragedia di Albizzate lascia un'intera comunità attonita. Il sindaco: "Mi sono spostato per farli passare, sono vivo per miracolo".

La vita è questione di attimi.

Lo sa bene il sindaco di Albizzate, Mirko Zorzo, Paese scosso da un’immane tragedia: il crollo di un muro che ha portato alla morte di una mamma e 2 figli. Il primo cittadino era lì, sul luogo dell’evento, e solo per puro caso si è salvato dall’incidente: “Li ho fatti passare – racconta alle cronache locali -, mi sono scansato un attimo all’interno del negozio. Poi non li ho visti più”.

Mamma Fauzia, diretta verso il supermercato, la figlia nel passeggino e il figlio Soulaymane in bicicletta davanti a lei, poi, sull’altro lato della strada, l’altro figlio di 9 anni, inseguito dalle raccomandazioni della donna di stare attento alle macchine prima di attraversare. Istanti, attimi di vita di quotidiana.

La tragedia di Albizzate

Spazzati via dall’improvviso crollo di un muro, una soletta che ha ceduto e travolto le vittime: alle 17:30 del 24 giugno Albizzate si è spenta.

L’area è stata posta sotto sequestro dalla magistratura e sul posto hanno operato gli uomini del comandante provinciale dei carabinieri Claudio Cappello. Insieme ai Vigili del fuoco ora lavoreranno anche alla ricerca di eventuali responsabilità.

Mamma Fauzia faceva parte di una famiglia marocchina, residente ad Albizzate, in provincia di Varese, da sei anni. “Siamo più italiani di voi lombardi – dicono alcuni testimoni della comunità marocchina presenti sul posto -, il padre dei bambini adesso è come se fosse morto.

Non parla più”. Sono queste le prime testimonianze raccolte dalla tragedia in provincia di Varese.

La disperazione del papà

Il padre, un onesto lavoratore, taciturno già di suo, adesso si trova da solo a dover raccogliere i cocci di un evento che nessuno mai vorrebbe vivere. Non è rimasto completamente solo per un colpo di fortuna: il figlio di 9 anni, infatti, si trovava sul luogo della tragedia, ma dall’altro lato del marciapiede, in sella alla sua bicicletta.

I sanitari che hanno soccorso il marito di Fauzia, papà delle due vittime più piccole, raccontano di un uomo in profondo stato di choc. Le uniche frasi che continua a ripetere sono quelle relative al rimpianto di non aver salvato la sua famiglia. “Non ho potuto fare nulla”. Se non abbracciare il piccolo di 9 anni.