Test sierologici, Diasorin e Policlinico San Matteo indagati

L'indagine sui test sierologici: coinvolti l'Irccs Policlinico San Matteo e l'azienda farmaceutica Diasorin, già al centro di una controversia

Indagati i vertici del Policlinico San Matteo e della multinazionale farmaceutica Diasorin: l’argomento centrale è l’accordo sui test sierologici, già al centro di una controversia.

L’indagine è per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e peculato.

Indagati Policlinico San Matteo e Diasorin

Indagati per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e peculato il Policlinico San Matteo di Pavia e l’azienda farmaceutica Diasorin: per gli inquirenti sarebbe stata favorita ad altri l’azienda piemontese.

L’indagine nasce dopo la presentazione di una denuncia da parte di una società concorrente alla Diasorin contro il rapporto che questa aveva installato con il San Matteo per lo sviluppo dei test sierologici, allo scopo di ottenere la marcatura CE. “Tale accordo veniva stipulato senza gara – spiegano i pm- rendendo possibile un vantaggio economico per l’impresa piemontese”.

Test sierologici, l’indagine

La procura di Pavia ha disposto l’esecuzione di perquisizioni domiciliari e locali nei confronti di diversi indagati.

Tra questi il presidente dell’Irccs San Matteo, Alessandro Venturi, il direttore generale Carlo Nicola, il responsabile del laboratorio di Virologia molecolare, Fausto Baldanti e l’amministratore delegato della società biotecnologica Diasorin, Carlo Rosa. La guardia di finanza ha perquisito l’irccs San Matteo, la Fondazione Insubrica di Ricerca per la vita, la Diasorin spa e la Servire srl. I militari, su ordine della Procura, hanno sequestrato il materiale cartaceo e informatico presso gli uffici e i laboratori del San Matteo e della Diasorin.