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Test sierologici: Tar Lombardia boccia accordo tra San Matteo e Diasorin

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Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso presentato contro l'accordo tra Regione e Diasorin per i test sierologici.

Il Tar della Lombardia ha annullato l’accordo tra il Policlinico San Matteo di Pavia e la Diasorin per la sperimentazione di test sierologici, accogliendo quindi il ricordo della TechnoGenetics, l’azienda concorrente. Il tribunale ammnistrativo ha inoltre disposto la trasmissione degli atti alla Procura perché secondo la sentenza l’ospedale avrebbe impegnato risorse pubbliche, materiali ed immateriali con modalità illegittime sottraendole in parte alla loro destinazione indisponibile.

Tar boccia accordo tra San Matteo e Diasorin

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso rilevando che il Policlinico ha consentito ad un particolare operatore economico senza rispettare procedure ad evidenza pubblica. Tutto era iniziato il 23 marzo con una determina che definiva l’accordo tra la Diaorin, multinazionale di Vercelli che si occupa di immunodiagnostica e diagnostica molecolare, e il San Matteo di Pavia per realizzare test sierologici.

Secondo il contratto l’azienda avrebbe pagato 50mila euro all’ospedale in cambio dell’aiuto dei laboratori di virologia e una royalty dell’1% per ogni test venduto al di fuori della Lombardia. Soldi che il San Matteo avrebbe usato per la ricerca. A metà aprile poi la Regione aveva comprato direttamente 500mila test DiaSorin-San Matteo per un valore di 2 milioni di euro.

TechnoGenetics aveva però presentato ricorso al Tar esprimendosi contro l’affidamento diretto da parte della Regione alla Diasorin. La denuncia contestava in particolare la legittimità dell’accordo esclusivo tra Regione, azienda e ospedale sul progetto sviluppato dalla stessa società piemontese.