Coronavirus, riaprono gli hotel per la quarantena a Bari

A Bari in totale sono 269 i positivi al coronavirus, il Comune cerca altri hotel per la quarantena dei pazienti.

L’emergenza coronavirus nella città di Bari torna ad inasprirsi come in tante altre zone d’Italia e per questo riaprono gli hotel per la quarantena dei pazienti che non possono rimanere a casa.

L’hotel Moderno, una sessantina di camere al rione Libertà, non basta più: “È quasi al limite, se non al limite della capienza”, ha spiegato un operatore della Protezione civile regionale, e per questo si cercano altre strutture da poter utilizzare, turistiche e non. Le persone contagiate in città sono al momento in totale 269 e il monito a non abbassare la guardia è arrivato dal sindaco, Antonio Decaro, in una diretta Facebook.

” Il 3 aprile – ha detto il primo cittadino di Bari – in città c’erano 203 persone in isolamento domiciliare, oggi siamo a quota 269. L’età media è passata da 74 a trent’anni e la maggior parte dei contagiati è asintomatica. Ragazzi, aprite gli occhi: è pericoloso. Non ho alcuna intenzione di chiudere la città. Nessuno vuole farlo, ma rispettate le regole “.

Coronavirus, riaprono gli hotel quarantena a Bari

Dal sindaco e dalla prefettura di Bari si apprende inoltre che il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha deciso di rafforzare ulteriormente i controlli con più forze dell’ordine sul territorio per evitare gli assembramenti e garantire l’uso corretto della mascherina. “Nonostante l’incessante azione di monitoraggio e le verifiche già in corso da parte delle forze di polizia e alla luce dell’attuale situazione epidemiologica si è stabilito di imprimere un’ulteriore stretta ai controlli d’intesa con la Asl“, si legge in una nota del prefetto Antonella Bellomo.

La Protezione Civile si muove come detto per acquisire nuove strutture da dedicare alla quarantena. Dopo l’hotel Moderno i funzionari hanno acquisito il Ciao Hotel a Conversano e il Palace a Lucera. In queste strutture troveranno posto anche i turisti tornati dall’estero o dalla Sardegna che dovranno restare in isolamento fino all’esito del tampone, sempre a condizione che non possano stare in casa.