Tamponi obbligatori chi rientra in Italia da alcuni paesi: quali sono

Coloro che rientrano in Italia da alcuni paesi europei dovranno effettuare tamponi obbligatori: quali sono gli stati interessati?

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che prevede dall’8 ottobre tamponi obbligatori per chi rientra in Italia da sei paesi europei o vi abbia transitato nei quattordici giorni precedenti al suo arrivo: quali sono?

Tamponi obbligatori: da quali paesi?

Si tratta degli ingressi da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica Ceca e Spagna. Coloro che anno soggiornato in questi stati dovranno comunicare il loro ingresso in Italia al Dipartimento di Prevenzione della Asl. Dovranno poi effettuare un tampone al momento dell’arrivo in aeroporto, in porto o presso le Asl competenti entro 48 ore dal rientro. Nell’attesa dell’esito è necessario che rimangano in isolamento domiciliare.

In alternativa potranno presentare un certificato che dimostri di aver effettuato il test, con esito negativo, nelle 72 ore precedenti all’ingresso in Italia.

Per quanto riguarda gli arrivi dai paesi fuori dall’Unione Europea o dall’area Schengen ci sono ulteriori disposizioni. Per esempio chi torna da Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia e Uruguay dovrà rimanere in quarantena e sorveglianza sanitaria, compilare un’autocertificazione e raggiungere la propria destinazione finale solo con mezzo privato. Non è però obbligato ad effettuare il tampone.

Ci sono inoltre alcuni paesi da cui è ancora in vigore un divieto di ingresso in Italia.

Tra questi Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. Chi è stato in questi paesi non potrà entrare in territorio nazionale a meno che non abbia la residenza anagrafica in Italia da prima del 9 luglio 2020.