Covid, prof negazionisti augurano il cancro agli alunni con la mascherina

La segnalazione, fatta dall’Unione degli Studenti lucani, arriverà presto sul tavolo della Ministra Lucia Azzolina

Due professori negazionisti hanno insultato i loro alunni, colpevoli – a loro dire – di credere ai media sulla pericolosità del Covid, e hanno augurato loro di prendere il cancro.

“Conosco gente che ti viene a trovare ovunque tu stia”, minacciavano gli inseganti a chi indossava la mascherina. La vicenda, andata in scena a Melfi e riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, è destinata a fare scalpore. Gli studenti del Liceo Scientifico Federico II di Svevia hanno accusato due docenti tra loro coniugati (ma uno dei due sarebbe in aspettativa) di averli minacciati e insultati. In alcuni post su Facebook, infatti, i prof avevano chiamato gli alunni “ritardati”.

Covid, prof negazionisti insultano alunni

La vicenda potrebbe presto arrivare sul tavolo della Ministra Lucia Azzolina. L’Unione degli Studenti di Melfi ha denunciato i due inseganti: “Dobbiamo purtroppo prendere atto che anche in una realtà piccola come quella di Melfi, si è verificato un evento indegno che però sicuramente merita l’attenzione di tutte le istituzioni competenti”. La denuncia è stata accompagnata da un fascicolo di screenshot che ritraggono i vari messaggi social dei due e anche messaggi mandati in privato.

Non riteniamo questi individui professori – scrivono così gli studenti -, perché non meritano di essere definiti tali in quanto i professori non sono questo, sono tutt’altro. La domanda è: può un docente, negazionista, che incita i propri followers e studenti a non indossare la mascherina, essere tale? Non saremo noi a deciderlo, ma il Ministero dell’Istruzione e il competente dell’Ufficio Scolastico Regionale cui abbiamo inviato alcuni post dei docenti.

A tutti coloro che leggono questo comunicato, vogliamo dire che il Liceo di Melfi ha da sempre preparato e formato in maniera eccelsa tutti i suoi studenti e continuerà a farlo, nonostante questi incresciosi eventi, perché siamo sicuri che i docenti tutti, degni di essere definiti tali, la penseranno come noi”.